Allarme bracconaggio nel Salento, specie protette fucilate dopo l’apertura della caccia

Il Cras di Calimera conferma la drammaticità degli ingressi e fornisce dettagli sulle condizioni degli animali soccorsi.

Un grido d’allarme risuona dal Cras (Centro Recupero di Animali Selvatici) di Calimera, nel cuore del Salento, a seguito di un preoccupante aumento di ingressi di fauna protetta gravemente ferita da colpi d’arma da fuoco, un fenomeno che pare essersi intensificato con l’apertura della stagione faunistica.

La situazione è stata portata alla luce dal “Coordinamento a tutela del lupo e della fauna nel Salento“, un raggruppamento di associazioni e cittadini impegnati nella sensibilizzazione e nella denuncia del bracconaggio. Le loro segnalazioni dipingono un quadro allarmante di criminalità in rapida espansione nel territorio.

La “mattanza” di specie protette

“Ormai è una mattanza di specie protette. In Salento il bracconaggio dilaga e purtroppo è un dato di fatto che i casi si incrementano in maniera impressionante dopo l’apertura della stagione di caccia,” denunciano con forza i membri del Coordinamento.

L’ultimo tragico episodio, che ha suscitato particolare sdegno, riguarda una poiana , ritrovata immobile a terra a Surbo in stato di shock. Le successive radiografie effettuate presso il Cras hanno confermato il sospetto: l’uccello era stato fucilato con pallini di piombo.

Un altro caso scioccante riguarda un gheppio, impallinato a Nardò, in località Pagani.

La difficile situazione al Cras

Il Cras di Calimera conferma la drammaticità degli ingressi e fornisce dettagli sulle condizioni degli animali soccorsi:

– la poiana ha riportato una frattura esposta dell’omero destro ed è tuttora in stato catatonico.

– il gheppio presenta una frattura alla zampa destra e un grave versamento polmonare a causa di un pallino conficcato. “Rotolava per strada come una carta trascinata dal vento” raccontano i soccorritori, descrivendo l’agonia dell’animale.

È prematuro stabilire se questi rapaci, fondamentali per l’ecosistema, potranno mai recuperare la piena capacità di volare e, ancor meno, se potranno essere reintrodotti in natura.

Appello alle Istituzioni: “Contrasto al bracconaggio”

Di fronte a questa escalation di violenza, il Coordinamento ha lanciato un accorato appello ai candidati presidente della Regione Puglia, Antonio Decaro e Luigi Lobuono.

“Affinché prendano a cuore la piaga del dilagante bracconaggio e pongano all’interno della loro agenda politica il contrasto a una pratica criminale in espansione,” si legge nella nota.

La richiesta non è solo a tutela degli animali selvatici, ma anche dell’immagine e dell’ambiente pugliese. “Non ve lo chiedono solo gli animali selvatici ma migliaia di cittadini pugliesi. Il bracconaggio devasta la fauna, l’ambiente e l’immagine del Salento, di tutta la Puglia,” conclude l’appello, sottolineando come questo fenomeno criminale sia un danno per l’intera comunità e per il patrimonio naturale della regione.



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