La campanella sta per suonare, cari ragazzi. L’inizio della scuola è tra poche ore e tutti noi, oltre ad augurarvi un buon anno, a voi, ai vostri docenti e a tutti gli operatori scolastici, auspichiamo che sia un anno per davvero diverso, un anno che sancisca un cambiamento reale. Dentro e fuori dai muri delle vostre classi. Un anno che metta al bando il bullismo verso i compagni più deboli e che veda trionfare la comprensione, il sostegno verso l’altro, la collaborazione, l’amicizia.
I dati che ci circondano non sono confortanti e le storie che leggiamo spesso sono drammatiche. Confidiamo in una collaborazione più stretta tra docenti e genitori, una collaborazione che vada oltre il tam tam dei gruppi whatsapp e che si tramuti in una generosa comunità di intenti al servizio di una visione d’insieme nobile e matura.
La scuola è un punto di partenza fondamentale, non di arrivo. La scuola è un percorso che riguarda tutti, che tutti rende protagonisti.
Inutile fare paragoni con il passato, più o meno recente. La società è cambiata di corsa, di fretta. Internet ha fatto da moltiplicatore di esperienze e di emozioni, di paure e di tensioni. I social hanno reso ‘piazza’ ciò che era ‘intimità’. L’emulazione è sempre verso il basso, mai verso l’alto.
Deve diventare un obiettivo comune riportare i bambini a socializzare in spazi più appropriati dello schermo di uno smartphone; bisogna capire l’importanza della correttezza e della serietà; occorre lavorare tutti insieme più e meglio, avendo il sociale come orizzonte e non lo specchio del proprio ego.
Partire dalle scuole si può e si deve, portando l’educazione e l’umanità dove c’è aridità di emozioni.
Buon inizio, ragazzi, non siete soli. Siamo con voi per rendere possibile un sogno.