Se il Fisco non risponde entro 220 giorni alla lettera di contestazioni del contribuente il debito viene annullato per “silenzio/assenso”.
Ciò è quanto stabilito dalla sentenza n.3057/2021 emessa dai giudici della Commissione Tributaria Regionale di Lecce, passata in giudicato in questi giorni, in quanto non impugnata in Cassazione dall’Agenzia delle Entrate. Il contribuente, infatti, prima ancora di adire l’Autorità Giudiziaria aveva provato a segnalare l’illegittimità delle pretese al Fisco senza però ottenere alcun riscontro.
A rappresentare in giudizio il contribuente Matteo Sances, “Già dal 2013, insieme ai Colleghi di Camera Civile Salentina – afferma – abbiamo individuato questa legge quasi per caso durante l’esame della Finanziaria 2013 (ossia la legge n.228/2012). Scorrendo, infatti, l’articolo 1 al comma 537 della legge viene espressamente stabilito che i ‘concessionari per la riscossione sono tenuti a sospendere immediatamente ogni ulteriore iniziativa finalizzata alla riscossione… su presentazione di una dichiarazione da parte del debitore…’, ma non solo perché il successivo comma 540 prevede anche che ‘trascorso inutilmente il termine di 220 giorni dalla data di presentazione della dichiarazione del debitore … le partite sono annullate di diritto’”.
“Tale pronuncia – spiega Salvatore Donadei, Presidente di Camera Civile Salentina e Coordinatore delle Camere Civili di Puglia – non è l’unica del suo genere, in quanto da qualche anno abbiamo ottenuto altre sentenze dello stesso tenore (come ad esempio le sentenze della Corte d’Appello di Lecce n.1539/2018 e n.427/2020) ma è sicuramente importante perché recepisce in pieno i principi espressi dalla Corte di Cassazione (n.28354/2019) che riconosce l’annullamento delle pretese degli Enti Pubblici in caso di mancata risposta al contribuente. Tali principi rivoluzionano completamente il rapporto tra cittadini e imprese da una parte e gli Enti dall’altra, obbligando finalmente questi ultimi a dialogare. Per questo motivo abbiamo ritenuto di organizzare un convegno su questo tema il prossimo 8 aprile a Lecce presso il Convitto Palmieri coinvolgendo anche le associazioni di consumatori e imprese.
“Rimane la domanda – conclude retoricamente Donadei – sul perché una legge così importante per i cittadini sia stata introdotta in pieno anonimato e scoperta quasi per caso e solo grazie alla tenacia di alcuni professionisti”.