Annullato il concorso per dirigente, dallo Studio Quinto nuove speranze per chi ha superato le prove

La sentenza del Tar Lazio è arrivata qualche giorno fa e la delusione ha spinto alcuni dei partecipanti salentini a rivolgersi al legale leccese.

Dopo la sentenza del Tar Lazio che ha annullato il concorso nazionale per il reclutamento di dirigenti scolastici, un gruppo di colore che erano stati ammessi alle prove orali si è rivolto all’avvocato Pietro Quinto per appellare la sentenza al Consiglio di Stato. Secondo il legale leccese vi sono due profili di natura procedurale che potrebbero superare l’impasse creata dal Tribunale amministrativo regionale laziale. Ma anche se la delusione è stata tanta, una prospettiva nuova sembra aprirsi per chi il concorso l’ha superato, per poi vedere le proprie certezze svanire.

Tutto da rifare per gli ammessi

Numerosi sono i salentini tra gli ammessi che in seguito all’accoglimenti del Tar dovranno ripetere il concorso, che aveva visto una nutrita partecipazione. Delle 15mila persone che si erano presentate, 9.600 hanno superato le prove preselettive e infine 3.800 gli scritti. Gli orali, invece, erano in via di conclusione.

Le irregolarità delle prove

A spingere il pronunciamento del Tar è stata l’incompatibilità di due commissarie che avevano svolto corsi di preparazione al concorso per dirigenti scolastici, creando una situazione di potenziale conflitto di interesse e di un terzo commissario a cui è stata contestata l’incompatibilità tra la carica di sindaco e il ruolo di commissario. La griglia di valutazione fissata dalla Commissione esaminatrice lo scorso 25 gennaio risultava, quindi, illegittima, proprio per la presenza dei tre commissari incompatibili.

Una nuova prospettiva

Se, da un lato, il concorso è tutto da rifare a causa di queste irregolarità, dall’altro la delusione ha spinto un gruppo di partecipanti ammessi alle prove orali a rivolgersi a Pietro Quinto, avvocato del foro leccese. Dalla prima analisi dell’avvocato ci sarebbe l’assenza di notifica della sentenza in forma breve del Tar per coloro che hanno superato la prova scritta e sono stati ammessi all’orale. Il Tar, infatti, ha notificato la sentenza solamente ad uno dei controinteressati.

Per tutti gli altri, invece, la notifica non è arrivata, vedendo pregiudicato il loro diritto a sostenere la prova orale, in occasione dell’annullamento del concorso. Interesse il loro legittimo e tutelabile, sostiene l’Avvocato, a cui però non è seguita la notifica della sentenza. Pertanto, il gruppo dei ricorrenti è pronto a sostenere la propria battaglia dinanzi al Consiglio di Stato, convinto di poter quanto meno, ottenere una sospensiva del pronunciamento del Tribunale regionale laziale.

In serata, per meglio inquadrare la vicenda, è giunta una precisazione da parte dello Studio Legale Quinto che riportiamo integralmente:
‘Si fa seguito alla comunicazione relativa alla eventuale impugnativa delle sentenze del TAR del Lazio che hanno annullato il concorso per dirigente scolastico per precisare che da ulteriori accertamenti è emerso che i ricorsi decisi dal TAR del Lazio sono stati preceduti dalla notifica per pubblici proclami. Sicchè, l’ipotesi di impugnativa per motivi procedurali è venuta meno e, pertanto, occorrerà, almeno per il momento, attendere l’esito dell’iniziativa del MIUR che ha richiesto in via d’urgenza un decreto cautelare al Consiglio di Stato al fine di portare a termine le procedure concorsuali con il completamento delle prove orali, fatta salva ogni ulteriore valutazione in sede di giudizio di merito d’appello sulla legittimità sostanziale dei vizi accolti dal TAR del Lazio’.



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