Non si è fatto attendere il pronunciamento del Tar sui ricorsi presentati a fronte del concorso nazionale per il reclutamento dei dirigenti scolastici. Il responso, atteso nella giornata di ieri, è giunto in tarda serata, quando i giudici amministrativi hanno accolto un primo ricorso tra le centinaia che sono stati presentati per denunciare presunte irregolarità nell’espletamento della prova.
La ricorrente aveva impugnato gli atti approvativi della graduatoria dei candidati ammessi agli orali e gli atti presupposti della commissione esaminatrice, denunciando anomalie e disomogeneità nella sottoposizione della prova: dalla valutazione numerica alle presunte disfunzioni del software usato nella correzione, dal tempo messo a disposizione sino alla disparità di trattamento a seconda delle sedi preposte allo svolgimento degli esami.
Il Tar ha accolto l’undicesimo reclamo, nel quale si lamentava l’invalidità ab origine dei criteri di valutazione a causa dell’illegittimità della costituzione dell’organo esaminatore.
Con la pronuncia, difatti, i giudici amministrativi hanno evidenziato l’incompatibilità di due commissarie che avevano svolto corsi di preparazione al concorso per dirigenti scolastici, ingenerando una situazione di potenziale conflitto di interessi idonea a compromettere l’attendibilità delle valutazioni, mentre al terzo esaminatore è stata contestata l’incompatibilità tra il ruolo di commissario e quello di sindaco, in virtù dell’evidente rischio di sviamento dalle funzioni causato dall’incidenza del munus publicum rispetto al servizio pubblico di istruzione scolastica statale.
“Il ricorso – si legge nella sentenza – va accolto a seguito della riconosciuta fondatezza della doglianza che ha contestato la legittimità dell’operato della commissione plenaria nella seduta in cui sono stati fissati i criteri di valutazione, con conseguente annullamento in toto della procedura concorsuale in questione”.
La Commissione, nella seduta plenaria del 25 gennaio 2019, aveva fissato la griglia di valutazione delle prove, risultata illegittima a causa della presenza dei tre sottocommissari incompatibili.
A seguito della sentenza d’accoglimento del Tar, sarà tutto da rifare per i concorrenti ammessi, tra cui spiccavano numerosi salentini. Al concorso avevano partecipato 15 mila persone, di cui 9600 avevano superato le prove preselettive, 3800 gli scritti, mentre gli orali erano in via di conclusione.
Secondo fonti del Miur, il Ministero è pronto al ricorso e starebbe già predisponendo, con l’Avvocatura dello Stato, appello al Consiglio di Stato.
