A causa della pandemia da covid-19 che ha minacciato l’Europa e il mondo intero e successivamente la guerra scoppiata tra Ucraina e Russia il 24 febbraio 2022, si è messo in secondo piano un problema che, da duemila anni, non ha mai allentato la morsa soprattutto in Europa, ossia l’Antisemitismo.
Con la parola antisemitismo si indicano i pregiudizi e gli atteggiamenti persecutori nei confronti degli ebrei. Il termine fu coniato nel diciannovesimo secolo, in Germania, dal filosofo nazionalista Wilhelm Marr, come eufemismo di Judenhass (letteralmente, odio verso gli ebrei): per etimologia si dovrebbe riferire a tutti i popoli Semiti (ovvero quelli che parlano lingue appartenenti al gruppo semitico, inclusi l’arabo, l’ebraico, l’aramaico e l’amarico), ma in pratica è sempre stato riferito ai soli ebrei.
L’antisemitismo è un fenomeno che ha la capacità, sottovalutata, di trasformarsi nel corso degli anni. Questa piaga è ancora presente soprattutto in occidente ed appare oggi in varie forme, vecchie e nuove, che vanno dalla pratica del vandalismo, all’incitamento all’odio verbale che sfocia in atti violenti comprese le più marginali, ma sempre preoccupanti, azioni terroristiche. L’odio verbale parte dal presupposto di attaccare gli ebrei dichiarando apertamente l’inesistenza storica della Shoah e la marginalizzazione dell’Olocausto come termine per indicare lo sterminio di massa che ha abbracciato, non solo il popolo ebraico, ma anche rom, omosessuali, testimoni di Geova, oppositori politici, militari di tutta Europa e il clero cristiano-cattolico.
L’antisemitismo continua ad essere l’elemento centrale dell’ideologia di gruppi neonazisti che, immediatamente dopo la seconda guerra mondiale, si sono riorganizzati e continuano a farlo, per distruggere persone ritenute, da loro, “indegne” di vivere. Nonostante l’inapplicabilità odierna del Mein Kampf, questo pseudo-libro continua a vivificare in gruppi nostalgici del Fuhrer. In che modo avviene questo? Per esempio il 9 ottobre 2019, durante la festa ebraica dello Yom Kippur, un neonazista tedesco ha tentato, senza successo, di irrompere in una sinagoga per poi uccidere due persone nelle vicinanze del luogo di culto, nella città di Halle, in Germania.
A volte però, quando non si possono attaccare le persone, si compiono atti di vandalismo contro oggetti e simboli di una religione o di una cultura. Nel dicembre 2019 due uomini incappucciati sono stati arrestati, in Germania, con l’accusa di aver distrutto quaranta pietre tombali ed averne imbrattate alcune con della vernice blu, in un cimitero ebraico a Geilenkirchen.
L’Istituto per gli studi di politica internazionale ha dichiarato che, nell’ultima edizione del rapporto di Europol (Ufficio europeo di polizia) pubblicata il 14 luglio 2022 sulla situazione e le tendenze del terrorismo di estrema destra nell’Unione Europa, ha rilevato che “nel 2021 è stato osservato un aumento della propaganda antisemita. L’ebraismo è visto come una radice del male e causa di disuguaglianza sociale”.
In Italia, nel 2019, ci sono stati duecentocinquanta episodi di odio antisemita rispetto ai centotrenta del 2017. Case nelle quali vivono famiglie di religione ebraica o persone che hanno combattuto nella resistenza durante il secondo conflitto mondiale, pur non essendo ebree, vengono imbrattate con scritte antisemite “Qui ci sono ebrei” oppure con svastiche e simboli delle ss come a Firenze, Torino o in provincia di Cuneo. Numeri in crescita che rivelano l’aumento del linguaggio di odio e della violenza.
L’antisemitismo può anche essere ritrovato in varianti dell’estremismo violento di sinistra e anarchico. Attualmente manifestazioni di antisemitismo sono rivolte alla demonizzazione di Israele e anche alla denuncia di presunte responsabilità di uomini d’affari o banchieri di origine ebraica nel sistema capitalista. Ma l’antisemitismo non è solo un problema europeo ma è ben presente e radicato oltre oceano, spinto da motivazioni diverse rispetto a quelle dei gruppi neonazisti europei. Suprematisti bianchi americani sono convinti che siano in atto complotti ebraici per realizzare il “Genocidio bianco” o la “Grande sostituzione” etnica dell’Occidente attraverso i flussi migratori.
