In arrivo gli infermieri di famiglia, 126 per la Asl di Lecce. Fsi Usae: “Rivoluzione sanitaria”

Grande soddisfazione da parte del sindacato per le nuove assunzioni previste dal Decreto Rilancio, ormai legge: si tratta di un numero massimo di 8 nuove unità ogni 50mila abitanti.

Con il Decreto Rilancio divenuto legge a tutti gli effetti, arrivano gli infermieri di famiglia, una delle misure sanitarie adottate dal Governo per far fronte all’emergenza da Covid-19 che ha mandato in affanno il sistema sanitario nazionale. Saranno 9600 le assunzioni a tempo indeterminato sul territorio nazionale per gli infermieri di comunità. Non si è fatto attendere il plauso di FSI USAE di Lecce che in relazione alla conversione del Decreto in Legge ha espresso soddisfazione, invitando l’Asl di Lecce a procedere alle nuove assunzioni.

Una “svolta storica”, secondo l’organizzazione sindacale” che consentirà di “rafforzare concretamente i servizi territoriali che rappresentano, come anche questa emergenza covid 19 ci ha confermato, il baluardo fondamentale per prevenire e successivamente gestire le emergenze sanitarie.”

Secondo il Decreto Rilancio, l’infermiere di famiglia o di comunità sarà introdotto per “potenziare la presa in carico sul territorio dei soggetti infettati da SARS-CoV-2 identificati COVID-19, anche supportando le Unità speciali di continuità assistenziale (alle quali per lasciare liberi gli infermieri di svolgere il ruolo di infermieri di famiglia e comunità sono affiancati in misura numericamente minore gli assistenti sociali) e i servizi offerti dalle cure primarie”.

Si parla di un numero di nuove assunzioni pari a 8 ogni 50mila abitanti, una vera e propria rivoluzione sanitaria che, dice il sindacato, “per la ASL di Lecce ammonta a n. 126 nuove unità da assumere direttamente a tempo indeterminato”. “Ebbene, in quanto positivi, vogliamo considerare il numero massimo di otto Infermieri dedicati alle famiglie italiane nel contesto extra ospedaliero diviso i 50mila di cui sopra. Calcolatrice alla mano il carico assistenziale di un singolo Infermiere sarebbe spalmato su 6250 persone”.

“Come FSI –USAE LECCE – conclude il sindacato – partecipiamo all’applauso generale di questa rivoluzione che, riteniamo che possa essere per molti infermieri un traguardo professionale elevato, che apprezziamo e che accettiamo nella consapevolezza che in questo modo potremo rinforzare in particolare nei nostri distretti socio sanitari l’assistenza domiciliare integrata, e per questo motivo vigileremo nel futuro sull’applicazione della norma e sui criteri di assunzione dei n.°126 posti con la figura dell’Infermiere di famiglia ed in tono minore , ma oltremodo importante con l’assunzione di n.°24 Assistenti Sociali da distribuire sul territorio aziendale”.