Aumento dei casi di Coronavirus in Puglia, Lopalco: “i cittadini devono tornare a rispettare le regole”

In un post su Facebook dal titolo «supposte di realismo», il professor Pierluigi Lopalco prova a fare il punto della situazione Coronavirus

Come previsto i numeri dei nuovi casi di Coronavirus un Puglia sono aumentati. La situazione è sotto controllo, hanno ‘tranquillizzato’ le Asl delle province di Foggia, Bari e Lecce dove sono scoppiati alcuni focolai. Il lavoro di contact tracing dei dipartimenti di prevenzione, lo screening sui contatti stretti delle persone risultate positive e di chi è arrivato (o tornato) nel Tacco dello Stivale dall’estero hanno evitato un’impennata dei contagi. Ma in un mese clou per una terra che ha fatto del turismo la sua punta di diamante non bisogna abbassare la guardia e tenera alto il livello dell’attenzione perché il virus non è mai scomparso, ma ha continuato a circolare nell’ombra, pronto a “colpire” come è accaduto nei Paesi più vicini all’Italia. Come comportarsi, come far convivere la voglia di estate, di mare, di divertimento con la necessità di rispettare le regole imposte per evitare che la curva disegnata dal Covid19 torni a salire?

A fare il punto della situazione è Pierluigi Lopalco, l’epidemiologo voluto dal Governatore Michele Emiliano per guidare la task-force contro l’emergenza.

In un lungo post dal titolo «supposte di realismo», il professore prova a fare chiarezza, “una bella dose di sano realismo”, dopo tante iniezioni di ottimismo. «Spagna, Francia e Germania, i Paesi europei a noi più prossimi, riportano un’importante impennata di casi. In Italia si registrano le prime avvisaglie e le domande dalle cento pistole arrivano implacabili: avremo anche noi una simile impennata? Se negli altri Paesi è già avvenuto, come mai da noi non si è ancora verificato? Il virus, lo abbiamo detto più volte, ha una ferrea logica matematica: se ci sono suscettibili da infettare e gli diamo la possibilità di farlo, lui infetta. In Italia è suscettibile almeno il 90% della popolazione. Al Sud il 99%. Dobbiamo dunque limitarne la circolazione» si legge su Facebook.

Come mai questa differenza di numeri tra ‘vicini’ di casa? Lopalco chiarisce che le epidemie si trovano a diversi livelli di “maturazione”. «In Italia il virus è arrivato prima e, a giugno, l’incendio era stato spento con maggiore efficacia da noi rispetto ad altri Paesi dove il virus era arrivato con qualche settimana di ritardo. In quei paesi c’erano molto probabilmente ancora tanti portatori in giro quando si è riaperto tutto».

«Le dinamiche osservate in Francia, dunque, con qualche settimana di ritardo, potrebbero riprodursi anche da noi. Uso il condizionale perché in queste fasi i modelli matematici hanno scarsa attendibilità. Il decorso della curva epidemica, infatti, dipende fortemente dal numero di focolai che si accendono e dalla capacità locale di spegnerli. Vedremo dunque lo stesso aumento? Possibile. La probabilità sarà invece legata alla capacità di risposta della sanità pubblica e alla ripresa da parte dei cittadini di quel minimo di rispetto delle regole che si è colpevolmente abbandonato» concluse il post.



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