
La Regione Puglia rivede il bando per l’assegnazione degli ambiti carenti residui di assistenza primaria e modifica i posti da assegnare nelle varie aziende sanitarie locali tramite la cosiddetta procedura “Sisac” (Struttura Interregionale Sanitari convenzionati).
La vicenda ha preso le mosse dalla pubblicazione del bando con cui la Regione Puglia ha indetto la procedura di assegnazione degli incarichi rimasti vacanti del servizio di assistenza primaria per l’anno 2022. Nell’avviso pubblicato, tuttavia, erano state inserite alcune sedi in precedenza già assegnate (tramite scorrimento della graduatoria regionale di medicina generale per l’annualità di riferimento) a medici che, però, nei termini di legge fissati, non avevano provveduto all’apertura dei relativi ambulatori, decadendo, così, dall’assegnazione.
Un gruppo di medici inseriti nella graduatoria regionale dei medici di Medicina Generale valevole per l’anno 2022, che avevano partecipato, nel maggio scorso, all’assegnazione degli incarichi per la copertura delle aree carenti di Assistenza Primaria, per il tramite dell’Avvocato Luigi Martino, hanno deciso di diffidare la Regione Puglia a provvedere alla rettifica del bando. Ciò poiché, secondo la disamina condotta dal legale, è emersa la palese illegittimità dell’indicazione delle sedi messe a bando, poiché queste erano tutte state assegnate nel maggio 2022.
In particolare, alcuni degli medici presenti nella graduatoria regionale di riferimento per l’anno 2022, non avevano provveduto all’apertura dello studio di assistenza primaria nel termine fissato di 90 giorni, sicché le sedi sono tornate ad essere vacanti. Per effetto di ciò, queste avrebbero dovuto essere incluse nella graduatoria regionale di assistenza primaria dell’anno successivo, mentre, sono state illegittimamente messe a bando secondo la procedura Sisac, prevista dall’art. 34 comma 17 dell’Accordo Collettivo Nazionale di Medicina Generale.
La normativa di settore prevede espressamente che solo in caso di “mancata assegnazione” si potrà dar luogo alla procedura SISAC, con ciò differenziando, l’ipotesi, accaduta nel caso di specie, nella quale l’assegnazione è avvenuta, ma le sedi non sono state poi occupate dagli assegnatari per l’inerzia di questi ultimi. In aderenza alla diffida spedita dall’Avvocato Martino, dunque, la Regione Puglia è tornata sui suoi passi, allineandosi alla corretta interpretazione della normativa di riferimento, pubblicando la rettifica del bando originario nel BURP n. 23 del 9 marzo scorso. A seguito di tale, nuova, determinazione, sono state “azzerate” le sedi residue della Asl di Lecce (Lecce, San Donato, Novoli, Galatone/Seclì, Soleto, Racale, Bagnolo/Cannole/Palmariggi, Castrignano/Cursi/Melpignano).
Ma non solo. La rettifica ha riguardato anche sedi della Asl di Brindisi (Oria), di quella di Taranto (Statte e Taranto-Paolo VI), di di Bari (Grumo Appula-Binetto) e Foggia (Stornarella).
“Il vizio di forma presente nel bando pubblicato era talmente evidente che la Regione Puglia non ha potuto far altro che adeguarsi alle rimostranze di un gruppo di oltre dieci medici”, ha commentato il legale.
“Se non fosse stato corretto l’errore, le sedi sarebbero state assegnate a corsisti di medicina generale che avrebbero occupato i posti superando, illegittimamente, i professionisti presenti in graduatori di medicina generale per l’anno 2022, andando così in contrasto anche con l’Accordo Collettivo Nazionale per la Disciplina dei Rapporti con i Medici di Medicina Generale. Dall’altro lato, la rettifica ha scongiurato eventuali, ma probabili, impugnazioni del bando che altro non avrebbero fatto che ritardare l’assegnazione delle sedi, con conseguenti ricadute in termini di assistenza per la popolazione”, ha concluso.