Call&Call di Casarano, dilazioni degli stipendi per 400 lavoratori a rischio. I sindacati: “E’ un ricatto”

Dopo le rassicurazioni dello scorso giugno, Cisal Comunicazione torna a premere su trasparenza e chiarimenti: la clausola di salvaguardia sociale sarebbe applicata in maniera distorta.

Dilazione degli stipendi e rateizzazione del trattamento di fine rapporto, per un’applicazione della “clausola sociale” che agli occhi del sindacato sembrerebbe più una “distorta imposizione” che una tutela dei lavoratori di Call&Call di Casarano.

Le rassicurazioni dello scorso giugno non sono durate molto e si torna in un grande stato di preoccupazione per il futuro. A pochi giorni dalla firma del contratto con la nuova società Covisian, i lavoratori di Call&Call di Casarano sembrano tutt’altro che rassicurati dalla linea adottata per il futuro. E se lo scorso giugno, Enel Energia aveva rassicurato i 400 lavoratori con l’applicazione della “clausola sociale”, ad oggi la situazione non sembrerebbe più così rosea.

A denunciare le nuove preoccupazioni sulla sorte dei dipendenti è l’associazione sindacale che già qualche mese si era schierata in prima fila per la tutela dei dipendenti. Negli scorsi mesi, infatti, il call-center del comune salentino aveva perso la commessa di Enel Mercato Libero e la macchina delle agitazioni si era messa in moto a partire dai team leader del servizio inbound.

Covisian subentra a Enel

A Enel è subentrata Covisian che adesso dovrà gestire i 400 contratti dei lavoratori salentini. Dopo la rassicurazione dell’applicazione della “Clausola sociale” di giugno, che prevede la riassunzione del personale dipendente utilizzato dal fornitore uscente, conservando condizioni economiche, mansioni e anzianità di servizio anche in caso di cambio appalto, però, la situazione prenderebbe, secondo il sindacato, una piega poco chiara, a tutto svantaggio dei lavoratori.

In data 18 ottobre, infatti, nel corso delle assemblee svoltesi presso la sede di Call&call Casarano, i lavoratori sarebbero venuti a conoscenza del loro, ormai, imminente futuro. La risoluzione del rapporto con Call&call holding spa sarebbe subordinata alla firma di un Atto Conciliativo, con il quale sarebbe prevista una dilazione degli stipendi non meglio specificata, una rateizzazione del Trattamento di fine rapporto ed una manleva (una serie di obblighi) nei confronti della stessa Call&call per diritti pregressi e futuri.

All’atto pratico, secondo il sindacato, la norma a salvaguardia dei lavoratori troverebbe un’applicazione distorta e sarebbe un vero e proprio strumento di ricatto nei confronti dei lavoratori.

Le richieste dei lavoratori

Da una parte dunque ci sono le richieste di chi vuole terminare i rapporti di lavoro con Call&call, senza alcuna rateizzazione del trattamento di fine rapporto come avanzato nell’assemblea dello scorso 18 ottobre. E la richiesta è quella di procedere ai licenziamenti nei modi e nei tempi previsti dalla legge.

A Covisian Spa, subentrata a Enel, invece, la richiesta è quella di prendere una posizione chiara e pubblica, che possa davvero rassicurare i lavoratori: l’assunzione non dovrà essere subordinata alla firma di alcun accordo economico con l’azienda uscente. Infine, a Enel, ultima parte in causa, i lavoratori chiedono di rispettare le norme vigenti e di farsi carico della garanzia del pieno rispetto delle regole. I lavoratori chiedono di avere la possibilità di scegliere in piena libertà e in piena coscienza, se decidere di accettare o meno un accordo di rateizzazione che, se magari fosse richiesto senza l’inganno e con le giuste motivazioni, sarebbe anche accettato volentieri.

L’Intervento del sindacato

“Si tratta di una situazione che va urgentemente chiarita e resa trasparente che vede elenchi informali con numero di risorse interessate diverse da quelle annunciate con il bando senza opportuna graduatoria per carichi delle eccedenze inserite”, dichiara Flavio Ferrante, Segretario Regionale di Cisal Comunicazione.

“Abbiamo chiesto copia del bando per le opportune verifiche a tutti gli attori interessati compreso l’aver interessato il Ministero del Lavoro ad oggi senza avere alcuna risposta. Inoltre, apprendiamo dai lavoratori che hanno partecipato alle assemblee con altre OO.SS. sindacali che per essere licenziati e riassunti nella nuova azienda devono accettare la rateizzazione degli emolumenti compreso il TFR e questo non è concepibile”.



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