“Il virus non si è indebolito, ma la carica virale è bassa”. Lopalco fa chiarezza

Il virus non si è indebolito, ma ha una carica virale debole. Il professor Perluigi Lopalco prova a far chiarezza su alcuni concetti poco chiari.

Ora che il peggio sembra essere passato e che la fase due di convivenza con il virus, scattata dopo il ‘rigido’ lockdown, non ha avuto come conseguenza un aumento della curva dei contagi che, anzi, ha continuato a scendere, la gente è tornata alla normalità. Ma il Covid19 non si è spento, non è scomparso, continua ancora a preoccupare là dove scoppiano nuovi focolai segno che, a dispetto di quanto si possa credere, non bisogna abbassare la guardia, anche se il “nemico” fa meno paura. Una cosa, però, è certa: il “dibattito” sull’argomento non aiuta a fare chiarezza. Capita, non di rado, di ascoltare pareri contrastanti o di leggere opinioni che spesso non concordano. E può accadere che concetti come contagiosità, virulenza, carica virale, espressività clinica, non siano proprio chiarissimi. Per questo Pierluigi Lopalco, l’epidemiologo voluto dal Governatore Michele Emiliano per guidare la task-force pugliese conto il coronavirus ha provato a fare chiarezza, spiegando una frase utilizzata spesso negli ultimi giorni quando si parla di pazienti “debolmente positivi”. Di che si tratta? Il virus si è indebolito? È meno aggressivo?

Debolmente positivo e carica virale: i concetti

Il professore prova a far chiarezza mostrando una immagine dell’effetto osservato in vitro su un tappeto di cellule da parte di un ceppo di coronavirus isolato da un paziente più che debolmente positivo. Si tratta – come ha spiegato in un lungo post pubblicato sulla sua seguitissima pagina Facebook – di un paziente che ha contratto l’infezione mesi fa e che, a controlli ripetuti, alterna ancora oggi tamponi negativi a tamponi debolmente positivi. «L’immagine non ha bisogno di commento neanche per un non addetto ai lavori: l’effetto distruttivo del virus sul tappeto cellulare è evidentissimo».

Partendo dallo scatto, Lopalco prova a spiegare – sperando sia chiaro – che non è vero che il virus si è indebolito, come tante, tantissime persone continuano a sostenere, anche in spiaggia nelle ‘chiacchierate sotto l’ombrellone’ dove giocoforza, l’argomento di discussione è l’infezione da Sars-Cov-2. L’aggettivo “debole” si riferisce alla carica virale che questi pazienti esprimono. Cioè hanno una debole carica virale.

I casi “debolmente positivi” sono contagiosi?

Impossibile saperlo. « Certamente – ha spiegato l’epidemiologo – hanno particelle virali con capacità replicativa nel naso-faringe. Non è escluso che siano anche questi pazienti a mantenere attivo un certo reservoir virale anche in assenza di casi clinici manifesti.

Quale è la conclusione? Che le regole devono essere sempre le stesse: vigilanza da parte delle autorità sanitarie e prudenza da parte dei cittadini. «Perché – conclude Lopalco – credo che a nessuno farebbe piacere trovarsi nei polmoni un virus debolmente positivo come quello in figura».



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