Non si parla d’altro. Del resto, quando le imprese sono in difficoltà, costrette a fare i con i costi diventati ormai insostenibili, il caro-energia deve essere un argomento di discussione perché a rischio non ci sono solo le aziende, storiche o piccole che siano, ad un passo dalla chiusura, ma anche le famiglie che finiscono per ‘pagare’ gli aumenti.
Non si parla di piccoli ‘ritocchi’ alle bollette di luce e gas, ma di vere e proprie stangate che necessitano soluzioni immediate. In attesa di trovare una via d’uscita, Confcommercio ha lanciato una singolare protesta: dopo aver chiesto di esporre le bollette in vetrina, l’associazione invitato i negozianti e tutti gli associati a spegnere le luci per quindici minuti. E così è stato, un quarto d’ora di buio per esprimere la preoccupazione per il futuro.
“Abbassiamo le luci contro il caro bollette“, questo il titolo dell’iniziativa andata in scena a mezzogiorno in punto, anche per ‘sensibilizzare’ l’opinione pubblica sul tema.
Il momento è delicato, molte attività, già in affanno dopo due anni di pandemia, si sono ritrovare a dover fronteggiare un’altra emergenza. Numeri alla mano, rischiano la chiusura 120mila imprese con 370mila posti di lavoro. C’è già chi ha deciso di muoversi, consapevole di non farcela ad affrontare altre ‘sorprese’, c’è chi si è ingegnato come può, tenendo le saracinesche abbassate il più possibile per risparmiare e chi sta pensando a ridurre i dipendenti pur di non chiudere.
Insomma, il domani è più incerto che mai.
