Le cartelle esattoriali devo essere motivate pena la nullità, inammissibili i ricorsi dell’Agenzia delle Entrate di Lecce

Con due ordinanze la Suprema Corte ha accolto le eccezioni di diritto dell’Avvocato Maurizio Villani e, inoltre, ha condannato alle spese l’Agenzia delle Entrate.

Con due ordinanze della Corte di Cassazione, la 16853 e 16854 depositate ieri, martedì 15 giugno, in accoglimento delle eccezioni di diritto formulate dall’avvocato Maurizio Villani, sono stati dichiarati inammissibili i ricorsi dell’Agenzia delle Entrate di Lecce con condanna alle spese.

Di conseguenza, sono stati confermati i totali annullamenti, già disposti nei gradi di merito, di due cartelle esattoriali per l’anno 2003 di 82.864,99 euro, oltre interessi come per legge e per l’anno 2002 di 100.528,44 euro, oltre interessi come per legge (per un totale di 183.393,43 euro, oltre interessi come per legge), perché totalmente immotivate.

La Suprema Corte ha più volte precisato che la verifica dell’osservanza dell’obbligo dell’Ufficio finanziario di indicare i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche del proprio atto va riscontrata non in astratto, ma alla luce delle finalità che tale obbligo è chiamato ad assolvere, ravvisabili, da un lato, nel mettere a conoscenza il contribuente  e del quantum della pretesa fiscale, anche per  consentirgli  eventualmente  di  difendersi  in  modo  adeguato,  e,   dall’altro,  delimitare  le ragioni dell’Ufficio nella successiva  ed eventuale  fase contenziosa.

Inoltre è necessario trascrivere, o quantomeno sunteggiare adeguatamente, il contenuto della cartella esattoriale, onde consentire alla Corte di Cassazione di valutare la fondatezza della censura in base alla sola lettura del ricorso e senza necessità di esaminare atti extraprocessuali e verificare se il giudizio di inadeguatezza della motivazione formulato dal giudice di merito abbia o meno consentito di instaurare sia un valido contraddittorio sia un altrettanto valido ricorso introduttivo.