A Nardò un cimitero per gli animali d’affezione, via libera dal Consiglio Comunale

Il progetto, prevede un’area di quasi 7 mila metri quadri con circa 400 fosse di inumazione, un fabbricato di servizio, un magazzino attrezzi, percorsi accessibili e un parcheggio.

Importante seduta del Consiglio comunale nei giorni scorsi, durante la quale è stata approvata la delibera relativa alla realizzazione di un cimitero per animali d’affezione.

Il progetto, presentato da un privato, Fiorentino Funeral Center, prevede un’area di quasi 7 mila metri quadri (accanto al cimitero comunale) con circa 400 fosse di inumazione, un fabbricato di servizio, un magazzino attrezzi, percorsi accessibili e un parcheggio.

“Presto sorgerà nella nostra città il primo cimitero per gli amici animali – annuncia il sindaco Pippi Mellone – un luogo dedicato a chi ci ha dato tutto, senza mai chiedere nulla in cambio. Il Consiglio, con i 19 voti della sola maggioranza, ha approvato un progetto che mi trova fortemente favorevole, per una questione di sensibilità e civiltà. Chi ha amato un animale sa che non è solo un cane, un gatto o qualsiasi altro compagno di vita. È un pezzo di cuore, un amico fedele, un membro della famiglia. Quando lo perdi, perdi qualcuno che ti ha amato più di sé stesso. In questi anni – prosegue – abbiamo combattuto l’abbandono, incentivato le adozioni, creato aree dedicate nei parchi e collaborato con le associazioni per tutelare i randagi. Oggi aggiungiamo un altro tassello: un luogo di rispetto e memoria per i nostri amici a quattro zampe. Questo non è solo un servizio, è un gesto di civiltà. Per questo ringrazio il consigliere Lucio Margarito, presidente della Prima Commissione consiliare, per il supporto su questo tema, e la Fiorentino Funeral Center per aver creduto in questo progetto dal grande valore sociale”.

Ma la riunione di ieri sera del Consiglio è servita anche ad approvare il rendiconto di gestione 2024, il documento che riassume l’attività dell’ente sul fronte della gestione economica e finanziaria, mettendo in evidenza le entrate e le uscite, i risultati conseguiti e le eventuali criticità riscontrate nell’anno di riferimento. È stato l’assessore al Bilancio Sara D’Ostuni a spiegare in aula il rendiconto attraverso una relazione da cui è emerso che il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2024 è stato di 34,9 milioni di euro (con un incremento di circa 4 milioni rispetto all’esercizio precedente). Al netto delle quote accantonate e vincolate, l’avanzo disponibile è stato pari a 1,3 milioni di euro, mentre il fondo cassa di 9,2 milioni. Infine, l’indice dei pagamenti è stato ridotto a 14 giorni.

“È un rendiconto – ha spiegato – frutto di un intenso lavoro del dirigente e degli uffici, anche alla luce della delibera della Corte dei Conti che ha fatto delle osservazioni rispetto ad alcuni bilanci del passato. Un impegno finalizzato proprio al pieno rispetto delle indicazioni della Corte in particolare per quanto riguarda gli accantonamenti, il fondo contenzioso, il fondo crediti di dubbia esigibilità e il fondo garanzia dei debiti commerciali. Abbiamo corretto e ripulito il bilancio e possiamo dire in tutta tranquillità che l’ente è in buona salute”.

L’assessore  D’Ostuni, peraltro, ha informato l’aula che, con nota del 19 maggio, la Corte dei Conti ha preso atto favorevolmente dell’adozione delle iniziative finalizzate all’adeguamento, pur attendendo la deliberazione consiliare relativa al rendiconto 2024. Che è stato approvato con 19 voti favorevoli e che l’ente ora trasmetterà alla Corte.

Il Consiglio comunale ha poi eletto (con 19 voti) Angelo Sambati presidente del Collegio dei Revisori dei Conti e proceduto alla ratifica della nomina di Giuseppe Piccinni e Antonio Ricci (gli altri due componenti del Collegio individuati a seguito di procedimento di estrazione presso la Prefettura).

Infine, l’assise ha deliberato l’accettazione della donazione di una pregevole raccolta di oggetti e testimonianze della civiltà contadina da parte dell’associazione “Amici Museo di Porta Falsa” e l’istituzione formale del civico Museo della Civiltà Contadina e delle Tradizioni Popolari “Paolo Zacchino”, che ha sede in un torrione del castello.