Il Colonnello Donato D’Amato saluta il Salento, “Il rapporto umano il ricordo più bello”

Dopo tre anni alla guida del Comando Provinciale dei Carabinieri di Lecce, è stato trasferito a Roma. Al suo posto da Torino arriva il Colonnello Siazzu

“La priorità è sempre una: ascoltare il territorio per cogliere le esigenze e dare risposte tempestive, questo è possibile grazie a un lavoro di squadra, sinergico e istituzionale, che con il coordinamento del Prefetto e della Magistratura riuscirà sempre a portare a ottimi risultati”, con queste parole il Colonnello Donato D’Amato che, dopo tre anni trascorsi a comandare i Carabinieri della Provincia di Lecce, lascia la “Capitale del Barocco” per assumere un incarico al Comando Generale a Roma.

“La ricchezza che porto via con me è fatta di emozioni forti e di rapporti umani, la bellezza di questo territorio non è fatta solo di patrimonio artistico, culturale e ambientale, ma anche di valori, questa è stata una terra che mi ha dato tanto, ma a farlo, soprattutto, sono stati i giovani e gli incontri nelle scuole, mi hanno consentito a assorbire tanta della loro energia, della loro forza e sono contento che in alcuni casi, da parte loro, ho avuto segnali forti.

Questo è un territorio dinamico e complesso, certamente una provincia così ampia e diffusa, comporta una diversità di esigenze e di problematiche, non c’è un solo problema o un solo aspetto da tenere in considerazione, certamente, la criminalità organizzata rimane latente ed è la prima a dover essere monitorata soprattutto nelle sue dinamiche più nascoste, la cosa importante, però, è rimanere ancorati al territorio e ascoltare, comune per comune, le esigenze poste dalla comunità, perché ogni comune ha le sue problematiche, talvolta anche non complesse.

Nel Salento si respira ancora un grande rispetto per le istituzioni ed è qualcosa che ho apprezzato molto e ci ha consentito di essere costantemente presenti, non solo nei comuni, ma anche nelle scuole e nelle parrocchie.

Il mio nuovo incarico a Roma, sarà un compito d’ufficio, che fa parte di un percorso quasi obbligato, che mi permetterà di ampliare il mio bagaglio professionale. Arriverò nella Capitale con il ricordo di un territorio meraviglioso e nel quale tornerò molto spesso”.