Concorso regionale per Oss, Cobas lamenta ritardi e ostacoli: ‘Si vogliono privilegiare le stabilizzazioni’

Ad oltre 2 anni dal concorso indetto dalla Regione Puglia per l’assunzione di 2245 operatori socio sanitari, ancora non è stata pubblicata la graduatoria

«La preoccupazione della maggior parte dei concorrenti è che vengano privilegiate le stabilizzazioni a scapito del concorso pubblico fatto dall’Ospedali Riuniti di Foggia. Oltre ai sindacati, ci sono persone esterne che stanno facendo di tutto per creare caos, per favorire i ricorsi che, come ben noto, richiedono tempi lunghi e ingenti risorse economiche, ma peggio ancora privilegiare le stabilizzazioni e le assunzioni di personale da agenzie interinali. Questa è una situazione grave e inaccettabile, perché grazie alla graduatoria concorsuale ci troviamo davanti a un esercito di ben 14.500 operatori pronti a dare il loro contributo per far fronte all’emergenza sanitaria in cui si trova il nostro Paese e la nostra Regione».

È una denuncia chiara e circostanziata quella che il Cobas Pubblico Impiego di Lecce affida ad un duro comunicato stampa. Già, perché ad oltre 2 anni dal concorso indetto dalla Regione Puglia per l’assunzione di 2245 operatori socio sanitari, ancora non è stata pubblicata la graduatoria.

Di mezzo c’è tutta la vicenda della valutazione dei titoli dei partecipanti che ha creato un vero e proprio impasse ma che per il Cobas non può e non deve inficiare la valenza di un concorso pubblico. Del resto come ha affermato la Prima Sezione del TAR Puglia il 25 maggio 2020 che si è pronunciata su un ricorso è sufficiente che ‘…l’eventuale assunzione dei vincitori da parte dell’Amministrazione avvenga con l’inserimento, nel contratto, di una clausola risolutiva condizionata all’esito del giudizio nel merito’. Ciò scongiura – dicono dai Cobas – ogni ipotesi di annullamento sia della graduatoria che delle modalità di attribuzione dei punteggi ai titoli di servizio.

Ed è qui che l’accusa del Cobas diventa ancora più forte nei confronti di altre sigle sindacali, accusate di porre in essere un vero e proprio sciacallaggio: «Si pensi che stanno contattando i concorsisti della graduatoria OSS di Foggia, tramite email, messaggi su whatsapp e addirittura chiamandoli telefonicamente sul cellulare per invitarli a fare ricorsi di massa al Tar con lo scopo di destabilizzare il suddetto concorso degli Ospedali Riuniti di Foggia. Queste sigle sindacali ed anche alcuni esponenti politici vogliono convincere i candidati che stanno operando per salvaguardare gli interessi dei partecipanti per la mancata attribuzione del punteggio per i titoli di servizio non attribuiti dalla Commissione esaminatrice, erroneamente calcolati sulla sola base di autocertificazione dei candidati, ecco il perché dell’annullamento della prima graduatoria, contenente macroscopici errori. Ma in realtà è un voler illudere i concorrenti insieme ai loro avvocati e a tanti altri avvoltoi che potranno riavere punteggi di titoli e servizi che non spettano, così come specificato nel bando attraverso il D.P.R. 220/2001 e nei successivi avvisi pubblicati sul sito dell’Azienda Ospedali Riuniti di Foggia, in cambio di tesseramento e dietro pagamento di una quota iniziale per sostenere le spese giudiziali del Tar. Sappiamo benissimo che non è possibile pretendere punteggi non attribuiti dalla Commissione, così come ribadito nel corso dell’audizione della Commissione Sanità dal Dott. Dattoli e dal consigliere Francesco Ventola, che chiariscono nuovamente che è stato necessario effettuare ulteriori verifiche sui titoli, perché gli stessi candidati erroneamente si erano accreditati esperienze professionali che non avevano e inoltre hanno spiegato che per quanto riguarda i dipendenti di RSA, RSSA e società in house non è stato possibile parificarli al dipendente pubblico in quanto è stata applicata rigorosamente la norma statale».

Proprio per questo nella videoconferenza organizzata dal sindacato Cobas Puglia in data 15 maggio 2020 con il Direttore Amministrativo dell’Ospedali Riuniti di Foggia,  Michele Ametta ha chiesto con forza la pubblicazione della nuova graduatoria depurata da eventuali inesattezze. Le posizioni da rivedere sembrano essere 350/400, quindi non dovrebbero essere biblici i tempi di verifica e accertamento da parte della Commissione Esaminatrice. La grave carenza di personale può trovare una risposta puntuale e il concorso pubblico dovrebbe avere tutti i crismi della risposta più trasparente.