Il postino suona(va) sempre due volte. Adesso pretende le cassette ‘su pubblica via’

Poste Italiane chiede ai condomini di una via leccese cassette posizionate sulla pubblica via e non all’interno del portone. Ma i cittadini insorgono: ‘Ci lasciano la posta a terra senza alcuna privacy’

Sono esasperati alcuni cittadini leccesi di Via Benevento che hanno contattato la redazione di Leccenews24.it. Da settimane ricevono la posta in una maniera che sostengono essere ‘incivile’, ovvero sparsa per terra sotto il portone di ingresso. Lo smistamento se lo devono fare da soli: il primo condomino di buon cuore che rientra a casa o scende per andare a fare la spesa raccoglie da terra la corrispondenza e la inserisce nelle cassette nominative. Le lamentele, talvolta garbate e talvolta ‘colorite’, non sono servite a nulla. Ormai sembra essere diventata questa la modalità di consegna.

Ma nel mentre si stavano organizzando per raccogliere le firme ed esprimere le proprie rimostranze, ecco la sorpresa. Ci ha pensato Poste Italiane ad avvisarli sul perchè di questa spiacevole situazione, alla quale i condomini, lì da 50 anni, non erano abituati. Con un avviso affisso sul portone, Poste Italiane ha reso noto che il disservizio è dovuto all’inadeguatezza dello stabile che è sprovvisto di cassette esterne per la corrispondenza.

L’Avviso di Poste Italiane

‘Le condizioni generali per l’espletamento dei servizi postali (emanate con decreto del Ministero delle Comunicazioni in data 01.10.2008 e pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale nr. 242 del 15.10.2008) prevedono che presso ogni resienza siano istallate, a cura e spese della clientela e per garantire la distribuzione degli invii, cassette domiciliari che:

  • devono essere collocate al limite della proprietà, sulla pubblica via o comunque in luogo liberamente accessibile al portalettere;
  • siano di dimensioni tali da rispondere alle esigenze del traffico postale;
  • rechino la chiara indicazione delle generalità degli interessati.

Insomma i condomini devono attrezzarsi con cassette postali fuori dall’androne comune del palazzo.

L’avviso ricevuto dai condomini non ha di certo calmato gli animi. Il Sig. Giampiero, che ci contatta insieme ad altri condomini, nel comunicarci la sua irritazione tiene a far sapere che per loro non finirà certo qui. ‘Non capiamo cosa costi citofonare e farsi aprire il portone. Siamo tutti pensionati, siamo quasi sempre a casa e nessuno può dire che il portone non viene aperto. Non solo: ci chiedono di spendere soldi per mettere le cassette fuori dall’ingresso condominiale e al contempo Poste Italiane accetta che i suoi collaboratori lascino la posta incustodita sotto il portone. Ci chiediamo: quale privacy venga rispettata per non parlare delle norme di buona educazione…’

Ne risentiremo parlare. Poste Italiane cita norme in vigore riguardo alla consegna ma i condomini sono intenzionati a non fermarsi alla segnalazione alla nostra testata giornalistica.



In questo articolo: