«Per le norme vigenti, su un’imbarcazione di 3,5 metri possono salire fino 3 persone (Decreto Ministeriale n. 146/08). Oggi, però, vista l’ordinanza n. 214/2020 in Puglia ne possono salire al massimo 2. Diciamo quindi che, grosso modo, tra quelle persone ci saranno 2,5 metri di distanza. Se io volessi giocare a calcio per strada con un mio affetto stabile (mai sia incontrare amici, con i quali, invece posso andare a pesca…), stando a distanza di 5 o 6 metri, rischierei una sanzione. Motivo? Lo sport è consentito solo a livello individuale».
Insomma, in Puglia in due si può andare a pesca su un’imbarcazione ma non si possono tirare due calci ad un pallone anche stando a dieci metri di distanza. Provvedimenti che lasciano il tempo che trovano e che non sfuggono all’osservazione dell’Aduc, l’ Associazione per i diritti degli utenti e consumatori che tra il serio e il faceto pone la questione con l’avvocato salentino Alessandro Gallucci. Discrasie e incongruenze di una Fase 2 che tutti i cittadini, dopo due mesi di ‘quarantena necessaria’ per alcuni, di ‘arresti domiciliari’ per altri, stanno aspettando con ansia per riprendere quella che un tempo si chiamava la vita normale, la quotidianità, il tran tran di tutti i giorni.
Dal 29 aprile, infatti, grazie ad un’ordinanza del Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è possibile la pesca amatoriale e sono riprese le attività di manutenzione e riparazione delle imbarcazioni da diporto.

Ma due tiri ad un pallone per strada, anche se alla distanza consentita per tutto il resto, non si possono proprio fare perché si è passibili di una bella multa. E in queste settimane non è proprio il caso, visto il collasso economico che sta riguardando tante, troppe famiglie italiane e salentine.
«Rispettiamo la legge – conclude ironico Gallucci, i governanti d’ogni ordine e grado e le loro schizofrenie. Tutto va bene, tutto va nel migliore dei modi possibili».
