Sembra che nessuno voglia rinunciare allo sport. E del resto non è stato ‘vietato’ dal decreto #iorestoacasa voluto dal Governo per provare a frenare i contagi e ‘rallentare’ la curva disegnata dall’aumento dei casi di Coronavirus. C’è chi si ‘ingegna’, chi allestisce palestre in angoli del salone, chi rispolvera vecchie cyclette mai usate. Tutto tra le mura di una stanza. Ma tanti, davvero troppi, si concedono una corsetta all’aria aperta, una passeggiata con o senza l’inseparabile cane.
Tutto ammesso se giustificato, ma il problema è che si creano gruppi di persone che non rispettano la distanza di sicurezza di un metro uno dall’altro. Tant’è che il Ministro delle Politiche giovanili e dello Sport Vincenzo Spadafora sta pensando alla possibilità di vietare le attività all’aperto. Un’altra restrizione, necessaria, per bloccare certi comportamenti, potenzialmente pericolosi, in una settimana considerata ‘cruciale’ dagli esperti e dalla comunità scientifica.
«La stragrande maggioranza della popolazione ha reagito bene aiutandoci – ha dichiarato ad Agorà, la trasmissione in onda su Rai3 – ma purtroppo ci sono ancora tantissime persone che sembrano sottovalutare i rischi che sta correndo il Paese. Quindi valuteremo sicuramente anche ulteriori misure”.
Non sono bastate, infatti, le ordinanze dei Sindaci che hanno chiuso i parchi, sbarrato i cancelli dei giardini pubblici. La gente ha continuato ad uscire in bicicletta, a portare a spasso gli animali domestici, anche più volte al giorno, come era stato indicato anche dal Ministero della Salute. Il consiglio è quello di muoversi il meno possibile, non di creare ‘assembramenti’ assolutamente vietati con una pandemia in corso. Questa è una di quelle battaglie che si vince solo restando chiusi in casa.
