Criticità al Laboratorio Analisi della Cittadella della Salute di Lecce: allarme per carenza di personale e sovraccarico lavorativo

Il sindacato auspica una rapida risposta e l’implementazione di soluzioni concrete per risolvere la situazione critica.

Un allarme rosso sull’organizzazione e sulla sicurezza del Servizio di Laboratorio Analisi presso la Cittadella della Salute del DSS di Lecce è stato lanciato dal sindacato Fsi-Usae Lecce, che ha denunciato gravi criticità che mettono a rischio la qualità delle prestazioni, la tempestività dei risultati e la salute del personale. Le problematiche, evidenziate in un recente comunicato stampa, riguardano principalmente la carenza cronica di personale tecnico e dirigente e l’eccessiva mole di lavoro.

Le principali criticità organizzative

1. Carenza di Personale Tecnico e Dirigente
La carenza di organico è il nodo cruciale. Il personale tecnico e dirigente attualmente in servizio è insufficiente a coprire adeguatamente tutti i settori del laboratorio.

Riduzione per trasferimenti: la situazione è peggiorata dal trasferimento di parte del personale tecnico e dirigente verso il settore di Microbiologia a seguito di una manifestazione d’interesse interna, riducendo ulteriormente le risorse in Patologia Clinica.

Mancata sostituzione di figure apicali: tre dirigenti sono andati in quiescenza nell’anno in corso e non sono stati sostituiti. Questa assenza di figure apicali è “indispensabile per la gestione e la validazione clinica dei processi diagnostici,” come sottolineato dal sindacato.

2. Settore di Chimica Clinica in affanno
Il settore di Chimica Clinica presenta una situazione particolarmente critica:

Un solo tecnico: attualmente opera un solo tecnico di laboratorio a fronte di una media di circa 700 campioni al giorno.

Assenza di riferimento dirigenziale stabile: la complessità e il volume di lavoro richiedono la presenza stabile di un dirigente referente per garantire la supervisione tecnico-scientifica, la corretta validazione dei referti e la gestione dei rapporti con i centri prelievi e i Medici di Medicina Generale (MMG).

Rischi operativi e impatto sul servizio

L’attuale sotto-organico e l’eccessivo carico di lavoro generano una serie di rischi operativi che compromettono l’efficienza e la sicurezza analitica:

Aumento del rischio di errore: il sovraccarico lavorativo aumenta il rischio di errore o di sviste su parametri critici, con potenziali conseguenze negative per la diagnosi e la cura dei pazienti.

Ritardi nella validazione e comunicazione: i dirigenti non riescono a validare tutti i campioni in giornata, causando ritardi nella segnalazione di valori patologici ai centri prelievo o ai MMG, mettendo a repentaglio la tempestività della risposta clinica.

Malessere Lavorativo: oltre all’impatto sulla qualità del servizio, la situazione crea un “malessere lavorativo,” portando a sfinimento fisico e mentale del personale e all’insorgere di conflitti interni.

Fragilità operativa: l’assenza anche di un solo professionista per malattia o ferie rende “non sostenibile la gestione dei flussi di lavoro,” una fragilità che si accentua nel periodo invernale.

Le proposte urgenti della Fsi-Usae Lecce

Per affrontare le “gravi criticità organizzative,” la Fsi-Usae Lecce ha richiesto interventi urgenti e ha suggerito precise proposte organizzative e di collaborazione volte a potenziare la sostenibilità e la qualità del servizio, mantenendo come obiettivo prioritario “il bisogno del paziente.”

1. Adeguamento dell’organico
Si chiede l’assegnazione di almeno un tecnico di laboratorio aggiuntivo al settore di Patologia Clinica per distribuire equamente il carico di lavoro, ridurre il rischio di errore e garantire la continuità operativa.

2. Regolamentazione e limitazione dei flussi di campioni
Per garantire la qualità e la sicurezza, è ritenuto indispensabile programmare e limitare il numero di prelievi giornalieri provenienti da centri esterni e periferici. Si propone di fissare un tetto massimo che includa sia i prelievi in sede sia quelli a domicilio, per equilibrare la domanda diagnostica con l’effettiva capacità operativa.

3. Collaborazione intersettoriale e procedure condivise
Vengono suggerite azioni per migliorare l’efficienza interna:

– Programmazione del numero giornaliero di prelievi basata sulle risorse effettive.

– Collaborazione del personale della Microbiologia nelle attività comuni e nelle buone pratiche di laboratorio.

– Definizione di procedure condivise di responsabilità e supervisione per assicurare la continuità operativa anche in condizioni di ridotto organico.

Il sindacato auspica una rapida risposta e l’implementazione di soluzioni concrete per risolvere la situazione critica, che incide pesantemente sull’erogazione di prestazioni sanitarie essenziali alla cittadinanza di Lecce.



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