«Il DEA è aperto e perfettamente funzionante», l’Asl di Lecce smentisce false notizie e passa alle vie legali

Il Dipartimento di Emergenza ed Accettazione (DEA) dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce funziona eccome. Lo sostiene con una nota il direttore generale dell’Asl. Si sgonfia anche il caso politico che era nato tra Fitto ed Emiliano

«La ASL precisa che all’interno del Dipartimento di Emergenza ed Accettazione (DEA) dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce tutta l’attività assistenziale è regolarmente assicurata e che non è assolutamente vero che dalle ore 9 di questa mattina (11 maggio) l’Ospedale COVID di Lecce non ha più pazienti. Non ci sono pazienti degenti in Terapia Intensiva COVID perché, fortunatamente, nessun paziente affetto da infezione da Sars-CoV-2 necessita di cure intensive/rianimatorie. Di conseguenza, queste ore sono dedicate alla sanificazione degli ambienti e degli arredi del suddetto reparto, al fine di rendere i posti letto di terapia intensiva prontamente operativi laddove vi fosse una recrudescenza dell’epidemia».

Aveva tenuto e non poco con il fiato sospeso i salentini la notizia che il DEA di Lecce da stamattina non era più in funzione e che era stato chiuso. Ciò non perché la sanità italiana non ci abbia abituato a tutto, bensì perché quella struttura appena inaugurata era stata più volte presentata come il fiore all’occhiello del territorio. Una chiusura avrebbe messo una pietra tombale sulla credibilità del sistema sanitario.

In serata tuttavia, magari con un po’ di ritardo ma con specifiche ben precise, la direzione generale dell’Asl di Lecce fa sapere che la notizia circolata è destituita di fondamento.

Una notizia che si era trasformata in un vero e proprio caso politico e che cade nella continua campagna elettorale per le Regionali. Tanto che Raffaele Fitto, da più parti considerato il competitor di Michele Emiliano aveva gridato allo scnadalo con un comunicato al vetriolo:
«La Regione chiude i battenti di quello che era stato definito, dallo stesso Emiliano: “la più importante e innovativa struttura sanitaria”, quella che da sola avrebbe dovuto reggere tutto il peso del COVID nel Salento. Ricordiamo tutti le “diverse” false inaugurazioni dei mesi scorsi, così come tutte le decisioni, a partire dall’ordinanza di Emiliano, sulla cui legittimità faranno luce gli organi preposti, che hanno costretto oggi la Asl a trasferire gli ammalati presenti nel DEA al Vito Fazzi».

Così aveva scritto Fitto. E non osiamo immaginare cosa si sia scatenato nei palazzi della politica. Il caso si sgonfia solo a tarda sera. Le parole di Rodolfo Rollo, direttore generale dell’Asl di Lecce, riportano serenità e tranquillità soprattutto tra i cittadini. Se in terapia intensiva non c’è nessuno è solo perché il coronavirus ha smesso di fare danni seri nel Salento e non certo perché la struttura ha chiuso i battenti.

«Al momento, all’interno dei reparti attivi presso il Dipartimento di Emergenza ed Accettazione (DEA) dell’Ospedale V. Fazzi di Lecce, sono presenti (e lo rimarranno fino all’auspicata guarigione) 21 pazienti al Piano terra – Malattie Infettive COVID e 20 pazienti al I Piano – Pneumologia COVID. Si ribadisce che la rete di ossigeno del Dipartimento di Emergenza ed Accettazione (DEA) dell’Ospedale V. Fazzi di Lecce, che comprende Pronto Soccorso, Malattie Infettive COVID, Pneumologia COVID e Terapia Intensiva COVID, come confermato dall’Area Gestione Tecnica, funziona regolarmente».

La questione avrà tuttavia dei risvolti giudiziari. L’Asl non vuole farla passare liscia a chi ha diffuso la notizia e adirà le vie legali: «Considerato il clamore mediatico suscitato dalla falsa notizia di chiusura del DEA, il Direttore Generale della Azienda Sanitaria ha dato mandato al proprio legale di valutare l’opportunità di procedere ad un’integrazione della querela, già sporta in Procura in data 25 marzo u.s.».



In questo articolo: