
Dalla Sacra corona unita alla società foggiana. Dalla camorra barese alla mala tarantina, solo per citarne alcune. È l’altra faccia della Puglia, quella nascosta dal mare cristallino e dalle pietre a secco che raccontano storie e tradizioni. Ed è proprio per questo volto della nostra regione che l’associazione fondata e presieduta da don Luigi Ciotti, “Libera”, ci ritorna per celebrare la XXIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, il prossimo 21 marzo a Foggia.
La scelta della città non è casuale.
“Libera va a Foggia – precisano dal loro sito internet – perché quella terra ha bisogno di essere raccontata. Libera va a Foggia perché le mafie del foggiano sono organizzazioni criminali molto pericolose che facciamo una tragica fatica a leggere. Perché, malgrado l’evidenza, la percezione della cittadinanza è ancora bassa”.
Don Ciotti a Lecce
Un fenomeno diffuso, quella della criminalità organizzata, molto radicato in Puglia e che non risparmia nessuna provincia, nemmeno la provincia di Lecce, terra che vedrà la presenza di don Ciotti il prossimo 8 marzo con due appuntamenti, a Lecce e a Squinzano.
Il primo appuntamento sarà nel capoluogo presso il Rettorato dell’Università del Salento, nella sala convegni alle 17:30 e, successivamente, a Squinzano presso il centro sportivo confiscato “San Vito”, oggi Oratorio “don Tonino Bello”, alle ore 19.
Centinaia di giovani studenti porteranno tre alberi simbolici in rappresentanza delle verità, della giustizia e della partecipazione. Su ogni albero, scritti sui fiori o sui frutti, i nomi delle vittime innocenti di tutte le mafie.
E la piazza di Foggia sarà il ritrovo più importante, oltre ad altre migliaia di luoghi in tutta Italia, dove gridare a gran voce “Liberi tutti! Studenti contro le mafie”.
“Un’opportunità per ascoltare le parole di don Ciotti – commentano dal presidio salentino – che incoraggiano e danno forza. Una grande mobilitazione che sta coinvolgendo anche tante scolaresche della provincia di Lecce, che si muoveranno insieme per condividere e rafforzare la memoria e il proprio impegno in una terra fortemente colpita dalle organizzazioni criminali”.
di Mattia Chetta