Earth overshoot day, la terra ha esaurito le risorse naturali dell’anno

È l’Earth Overshoot Day, il giorno in cui la Terra esaurisce le risorse naturali a disposizione. Una data che cambia di anno in anno.

È l’Earth overshoot day, ma non c’è nulla da festeggiare se il calendario ricorda una “triste” ricorrenza: il giorno in cui la Terra esaurisce le risorse naturali che il Pianeta è in grado di offrire in un anno. In otto mesi abbiamo fatto fuori quella “scorta”, quel “tesoro” regalato da Madre Natura che dovrebbe bastarci per dodici. Da domani, chiededemo al nostro pianeta ciò che non può darci, vivremo “a sbafo”, in debito ecologico, aprendo un conto che pagheremo a caro prezzo.

L’anno scorso l’Earth overshoot day era caduto il 28 luglio, l’anno prima il 29. L’anno prima ancora, nel 2020, si era registrato il 22 agosto, ma parliamo di un anno “eccezionale”, quello delle restrizioni legate alla Pandemia. A calcolare la data esatta è l’organizzazione di ricerca internazionale Global Footprint Network, che analizza lo sfruttamento delle risorse attraverso la cosiddetta «Impronta Ecologica», la famosa «carbon footprint», in inglese. Il risultato si ottiene dividendo la biocapacità globale – cioè la quantità di risorse che la Terra è in grado di generare in un anno – per lo sfruttamento delle risorse da parte dell’umanità e moltiplicando per 365 giorni.

Nel 1971, quando sono cominciati questi “calcoli, la giornata era caduta il 29 dicembre, il 3 dicembre nel 1973: insomma, sforavamo di pochi giorni il nostro budget annuale, ma man mano che si è andati avanti, la data si è spostata nel calendario, segno che il nostro debito col pianeta si è fatto sempre più pesante.

La situazione italiana

L’impronta ecologica varia – e di molto – da Paese a Paese. La situazione sull’Earth Overshoot Day dell’Italia è ancora più drammatica, dato che “il nostro Paese ha esaurito le risorse naturali già il 15 maggio” come si legge sul sito del Global Footprint Network che, come detto, ha l’incarico di monitorare l’impatto ecologico dell’uomo sul pianeta. Ci sono paesi che hanno fatto peggio, esaurendole loro scorte annuali già a febbraio, ma anche – e sono tanti – chi ha fatto meglio, riuscendo con comportamenti virtuosi ad arrivare fino a dicembre.

Una cosa è certa, viviamo tutti come se avessimo a disposizione più di una Terra.