Emergenza anziani per via del gran caldo: boom di ricoveri al ‘Fazzi’

Caldo torrido, presa d’assalto la Medicina del Vito ‘Fazzi’. A rischio gli anziani che arrivano al Pronto soccorso disidratati. ‘Non avvertono lo stimolo della sete, quindi non reintegrano liquidi’, spiegano i medici.

Bella l'estate. Sole, mare, meteo che raramente segnala il rischio pioggia. Feste sulla spiaggia, divertimenti, turismi e via dicendo. Eppure, oltre a tali aspetti, bisognerebbe considerane altri dalla rilevanza maggiore. Perché con la salute non si scherza. Pensiamo, infatti, ai tanti anziani che da un punto di vista fisiologico proprio non ce la fanno a sopportare l'ondata di caldo tipica del periodo. Afa e disidratazione sono lore nemici giurati, determinando spesso chiamate improvvise al 118 per via dei sintomi: giramenti di testa, vomito, nausea, mancamenti e, nel peggiore dei casi, anche malori. Uno specchio del quadro appena descritto? Semplice, l'incessante flusso di ricoveri nel reparto di Medicina del “Vito Fazzi”. Le patologie di cui soffrono gli over 65 vengono scompensate dal gran caldo. A segnalarci l'emergenza è l'associazione "Salute Salento", sempre puntuale e vigile sulle notizie riguardanti la sanità. 

Si sarebbe portati a pensare che d’estate, quando le patologie dell’apparato respiratorio causate dal freddo sono scongiurate, i 58 posti letto di Medicina risultino più che sufficienti. L'esatto contrario, invece. Durante questi giorni, come anche a ferragosto, i medici vengono costretti a "extralocare" dai 7 ai 10 pazienti ogni giorno. Soprattutto che, non avvertendo lo stimolo della sete, perdono liquidi e non li reintegrano. «Se ci fosse una badante o qualcuno che ogni tanto ricorda loro di bere un bicchiere d’acqua – spiega uno dei medici del reparto – molte conseguenze sulle condizioni epatiche e cardiocircolatorie si potrebbero evitare, perché la riduzione idrica peggiora la funzionalità renale».

Molti pazienti arrivano in Medicina con stati febbrili e patologie dell’apparato gastrointestinale, legate alle aumentate occasioni, nelle serate estive, di mangiare e bere in modo disordinato, fuori orario e con le norme igieniche messe da parte. Soprattutto la diarrea, che nell’anziano disidratato e pluripatologico altera l’equilibrio di base. «Un grosso problema per gli anziani “scompensati” sono gli effetti dell’allettamento – spiega il medico del Fazzi – Come la stasi respiratoria o l’alterazione del ritmo sonno-veglia, che hanno un effetto domino su altre funzioni».

Il “colpo di calore”, quello che si teme di più quando le temperature si fanno roventi – spiegano al reparto di Medicina – colpisce soprattutto i giovani che non si curano dell’esposizione prolungata al sole. Molti anche i cali di pressione.
In questi giorni si sta cercando di accorpare la «lungodegenza» dell’Oncologico (18 posti letto) con la Dermatologia (12 p.l.). Un provvedimento che dovrebbe garantire le ferie al personale sanitario, metà dei quali altrimenti rischia di rimanere in corsia.  Ma sono insorti subito i sindacati che hanno paventato un aumento dei pazienti extralocati e quindi maggiore disagio anche per i medici di turno, costretti a fare il giro di più reparti, dislocati su piani diversi, per stare vicini alle esigenze degli ammalati. Ricordiamo, peraltro, i decessi avvenuti da inizio estate e proseguiti sino a domenica scorsa proprio in ragione degli arresti cardiaci.



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