Pista di Nardò 40 anni di gloria per il santuario della velocitÃ

Il ‘circuito’, costruito dalla Fiat e oggi di proprietà della Porsche compie 40 anni. Qui, nel tempo, tutte le più prestigiose cause automobilistiche hanno collaudato le proprie vetture. E’ stata utilizzata anche dalle auto di Formula Uno.

Nessuna casa automobilistica che si rispetti ha potuto raggiungere grandi traguardi negli ultimi 4 decenni senza passare da qui, da quello che molti considerano un vero e proprio santuario della velocità, dove sono stati conquistati e superati nel tempo record di percorrenza media e di velocità massima.

Parliamo della pista circolare della Nardò Technical Center – ex pista Fiat ed circuito Prototipo, realizzata nel 1975 che oggi festeggia i suoi primi 40 anni, e che da allora ospita i più grandi collaudatori e piloti delle più importanti case automobilistiche del mondo.

Ore e ore di collaudi per testare le vetture, mettendo a dura prova i nervi e i riflessi dei bravi piloti e soprattutto sfruttando le potenzialità dei mezzi fino al punto critico.

Le macchine sfrecciano sul circuito per giorni fino all’ultimo respiro dei motori. Si tratta di test necessari a capire in fondo le capacità dei veicoli.

Sulla pista affacciata sul mare di Porto Cesareo, ma sita in agro di Nardò, si sono avvicendati negli anni i marchi più blasonati e invidiati come Audi, Porsche, Lamborghini, BMW, Mercedes, Lotus.

Anche le formula 1 hanno avuto la possibilità di provare sull’ovale salentino. Molti, infatti, ricordano la performance del campione del mondo Nichi Lauda nel 1977 alla guida della sua Ferrari.

Oggi sulla pista si può viaggiare nei giorni feriali ad una velocità massima di 240 km orari, mentre la domenica il circuito viene assegnato ad aziende che ne affittano il percorso per l’intera giornata, quando senza limiti si superano facilmente i 300 km all’ora. A Nardò, tuttavia, sono state raggiunte velocità che nemmeno sui circuiti di Formula Indy si sono mai viste. Con record di gran lunga superiori ai 400 orari.

Dal 2008 poi è attivo anche il circuito handling, realizzato all’interno dei 770 ettari interessati dall’anello con una circonferenza di 12,5 kilometri. Si tratta di un tracciato misto, per test del tutto differenti da quelli che si possono effettuare sul percorso circolare.

La pista di Nardò rappresenta un patrimonio straordinario per La Puglia e il Salento, perché senza dubbio è una delle pista di collaudo più importanti del mondo. Auguri quindi e lunga velocità e sicurezza a tutti.



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