Manca più di un mese all’ esame di maturità, una ‘prova’ ancor più difficile per gli studenti dell’ultimo anno, costretti a vivere uno dei momenti più ‘emozionanti’ con le regole imposte dal Coronavirus. Permettere agli alunni di svolgere la prova, in tutta sicurezza e tenendo conto degli ultimi mesi di didattica a distanza. Era questo l’obiettivo e stando alle dichiarazioni rilasciate dalla Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina sembra proprio che il puzzle sia stato completato, che ogni pezzo dell’esame di Stato, fissato per martedì 17 giugno (quando si sarebbe dovuta tenere la prima prova di italiano), sia stato messo al suo posto. A breve sarà pubblicata l’ordinanza.
La prova, come noto da tempo, si svolgerà davanti a una commissione composta da membri interni e un presidente esterno, in modo che gli studenti possano essere valutati dai docenti che conoscono il loro percorso di studio. Niente scritti né prova orale, solo un colloquio che durerà meno di un’ora. A dare il via – come spiegato nel question time, sarà una domanda su un programma concordato.
La notizia più attesa è un’altra: si svolgerà in presenza, in classe insomma, come chiesto a gran voce in questi mesi. Ci sarà un candidato per volta con i 7 professori della commissione. E basta. Al massimo sono ‘concessi’ altri due testimoni. Vietati familiari e amici per evitare assembramenti all’interno degli edifici scolastici.
«Solo nel caso in cui le condizioni epidemiologiche e le disposizioni delle autorità competenti lo richiedano – ha specificato la ministra Azzolina – i lavori delle commissioni e le prove d’esame potranno svolgersi in videoconferenza o con altra modalità telematica sincrona».
Il colloquio potrà valere fino a 40 punti. Gli altri 60 arriveranno dal curriculum scolastico dell’ultimo triennio. «Resta ferma la necessità di raggiungere almeno il punteggio minimo di 60/100 per conseguire il diploma» ha concluso.