Forse un giorno non lontano i cristiani avranno un santo, regolarmente canonizzato, come patrono del web. Già adesso comunque c’è un valido intercessore in Carlo Acutis, un ragazzo di 15 anni, cresciuto a pane e tecnologia come i suoi coetanei, ma a differenza di tanti di loro, convinto che debba diventare “veicolo di evangelizzazione e di catechesi”.
L’altra sera a Collepasso, nella parrocchia di Cristo Re si è parlato di lui, di questo bambino cresciuto a Milano che si differenzia dagli altri solo per una particolare sensibilità spirituale che lo porta presto alla messa ed alla comunione quotidiana, alle quali, con l’adolescenza, si aggiunge anche il rosario quotidiano e l’adorazione eucaristica, convinto com’è che quando “ci si mette di fronte al sole ci si abbronza… ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi”.
Già, la santità: è il suo chiodo fisso, il suo obiettivo, la molla che lo fa stare in modo “diverso” sui banchi di scuola, alla playstation, in pizzeria con gli amici o in piazzetta per la partita di pallone, con i ragazzi del catechismo, con i poveri alla mensa Caritas, con i bambini dell’oratorio, suonare il sassofono, giocare a pallone, progettare programmi al computer, divertirsi con i videogiochi, guardare gli adorati film polizieschi, girare filmini con i suoi cani e gatti.
All’incontro dal titolo ‘Diventare santi al tempo dei social: il beato Carlo Acutis’ hanno partecipato in qualità di relatori l’avv. Francesco Cavallo, esponente di spicco del Centro Studi Rosario Livatino, e il dott. Vincenzo Pitotti, responsabile regionale di Alleanza Cattolica.
Ripercorsa la vita di Carlo, amato da tutti, poi, improvvisa come un fulmine a ciel sereno, arriva la leucemia, quella acuta che non lascia scampo, e che lui accoglie con un sorriso, offrendo la sua vita per il Papa e per la Chiesa.
Carlo muore il 12 ottobre 2006 e lo seppelliscono nella nuda terra ad Assisi, la città di san Francesco, che più di altre ha amato e nella quale tornava così volentieri per ritemprare lo spirito.
«Tutti nasciamo come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie», amava dire, citando il filosofo inglese Edward Young.
Il 15 febbraio 2013 la Conferenza Episcopale Lombarda ha dato il proprio assenso all’inizio della sua causa, seguito, il 13 maggio 2013 dal nulla osta da parte della Santa Sede. Il 5 luglio 2018 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui Carlo viene dichiarato Venerabile. Intanto, in Italia e all’estero, sono cresciute sempre più la fama e la stima per questo ragazzo che ha cercato la santità in modo straordinario, pur nell’ordinarietà della sua vita.
Il 14 novembre 2019 la Consulta Medica della Congregazione delle Cause dei Santi ha parere positivo circa un presunto miracolo, avvenuto nel 2013. Si trattava della guarigione di un bambino brasiliano affetto da importanti disturbi all’apparato digerente, con rara anomalia anatomica congenita del pancreas. I genitori del bambino e l’intera comunità parrocchiale cui appartenevano si unirono nella preghiera, chiedendo espressamente l’intercessione di Carlo.
La sua beatificazione si è svolta il 10 ottobre 2020, nella Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi. La memoria liturgica del Beato Carlo è fissata al 12 ottobre, giorno esatto della sua nascita al Cielo. E oggi anche il Salento lo celebra come Egli merita.
