A Lecce tornano i Fridays for Future. Lo sciopero per il clima il 24 settembre

Tornano in piazza i militanti di Fridays for future. L’appuntamento a Lecce in piazza Sant’Oronzo per “fare pressione sui leader del Nord del mondo”.

Si ritorna a scioperare per il clima nelle piazze d’Italia e del mondo. La chiamata è dei Fridays for future, pronti a scendere in 70 piazze da Nord a Sud – e centinaia nel resto del mondo – dopo lo stop forzato a causa della pandemia. La richiesta è ancora la stessa: una rapida azione per il clima da parte dei leader mondiali, in particolare dei politici del “Nord del mondo”.

“Noi, come singole persone interessate al nostro futuro e al futuro del nostro pianeta – spiegano i militanti della sezione locale – proviamo a chiedere a gran voce di mettere in pratica tutto il necessario per limitare al massimo i danni causati dall’inquinamento e dalle emissioni. Tra il miglior e il peggior scenario futuro del report dell’IPCC, il gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, ci sono ben 3 gradi di differenza: possiamo in pratica scegliere il nostro futuro”.

A Lecce la chiamata dei Fridays for future è in piazza Sant’Oronzo, venerdì 24 settembre a partire dalle 10. E anche la data non è casuale, ma si colloca a ridosso della Pre-Cop di Milano, preludio del 26esimo summmit sul cambiamento climatico che si terrà a Glasgow tra fine ottobre e inizio novembre.

L’occasione è ghiotta per ricordare l’importanza di limitare il riscaldamento globale, ma anche di instaurare una battaglia intersezionale, non limitata alle ingiustizie climatiche, ma estesa alle disuguaglianze tra Paesi del mondo e all’interno dello stesso Paese.

Tra le richieste più imminenti, però, la necessità di rispettare gli accordi di Parigi, e l’impegno concreto dei leader mondiali affinché si resti nel rialzo massimo di 1.5 gradi, evitando i rischi di un ulteriore innalzamento delle temperature. “All’attuale tasso di emissioni – fanno sapere – la quantità di CO2 che possiamo ancora emettere per avere 2 possibilità su 3 di non superare quella soglia si esaurirà tra circa sette anni. È quindi l’ultima chiamata per azzerare le nostre emissioni entro questo lasso di tempo”.



In questo articolo: