Uno spentorio, di più: un mortorio. Nemmeno un addobbo, una luminaria o una stella di Natale in una delle più frequentate marine leccesi. E i cittadini scrivono. «Le uniche luci di Natale che luccicano sono quelle che segnalano il cantiere dei lavori in corso e l’interruzione della strada. Per il resto nemmeno una stella di Natale».
Non c’è rabbia nella segnalazione che riceve la redazione di Leccenews24. Rassegnazione piuttosto, certamente amarezza. Il dispiacere di una nostra lettrice nel vedere il suo borgo completamente al buio durante le festività, quando anche una luce ed un festone mettono allegria e rendono tangibile quel clima gioioso che difficilmente si respira in altri periodi dell’anno.
Non siamo nella lontana periferia dell’Impero. Siamo semplicemente a Frigole, marina di Lecce dove chi ci abita baratta la lontananza dal capoluogo e dalle sue comodità con tempi di vita più a misura d’uomo e una qualità della vita che si nutre tanto di solide e vere relazioni umane.
«Siamo un paesino a pochi chilometri da Lecce. Il ‘paese dei balocchi’ lo chiamo, perché è bello. Bello da morire – ci scrive un’affezionata lettrice -. È il paese del ritrovo dei bambini le domeniche mattina, è il paese per il caffè di tanti leccesi. Quel paese vicino al mare dove si viene a respirare l’aria pura» .
Già, avrà pure tutte queste belle doti che lo rendono ancora un centro abitato pulsante malgrado le battaglie che bisogna fare per avere un ufficio postale o strade degne di questo nome. Eppure ciò non è bastato per ricordare a chi doveva che forse qualche luminaria anche nelle marine del capoluogo sarebbe stata ben accettata dai residenti visto lo sfavillio di luci che impreziosisce il centro di Lecce.
«Evidentemente siamo quel paese di ritrovo di tanti politici che vengono sorridenti ad elemosinare i voti a chiunque in periodo elettorale (come sempre). Quel paese che poi si dimenticano o ignorano quando la gente del posto chiede almeno una stella di Natale» .
Parole amare quelle di Simona che rendono chiaro a tutti l’umore di alcuni cittadini di Frigole che si fanno portavoce di una comunità abitata da chi in questi anni si è sentito sempre figlio di un Dio minore.