Gallipoli, un tappeto di rifiuti ai bordi della strada. La segnalazione: ‘Eppure l’ecocentro dista solo 100 metri’

Siamo in Via Alfieri, a pochi passi dall’area mercatale dove è attivo il servizio di eco-stop messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale. La triste immagine del degrado in una delle città più belle del Mediterraneo.

Che Gallipoli sia bella e che da tanti, tantissimi, turisti e non, sia considerata unica, non è certo una novità.

Del resto la città la bellezza ce l’ha nel nome, visto che come tutti sanno ‘kale polis’ significa proprio ‘Città Bella’.

La Perla dello Jonio la chiamano quelli che sono innamorati del suo mare, del suo centro storico, della sua cucina, del suo artigianato artistico, della sua gente e che non sanno che periodo scegliere per visitarla. Se d’estate quando i colori che la rendono viva ti fanno sentire al centro del mondo o d’inverno quando i suoi silenzi la rendono magica.

Eppure, senza girarci troppo attorno, in questi ultimi anni Gallipoli è assorta agli onori della cronaca per il suo turismo maleducato o per l’immagine che in tal senso le si vuole affibbiare, quasi a stigmatizzarla, a etichettarla: la terra di bengodi, il luogo fuori da ogni controllo dove è possibile trasgredire e soltanto trasgredire.

In molti non ne hanno potuto più di questa ricostruzione volgare e per certi versi macchiettistica. Gli imprenditori turistici e tanti comuni cittadini sono insorti: ‘Falso che Gallipoli sia la terra di nessuno’.

La soglia dell’attenzione contro la maleducazione – dicono – si è alzata e certamente ci sono posti del turismo di massa in cui la situazione è di gran lunga peggiore.

Eppure, senza che nessuno se ne abbia a male, l’impressione è che Gallipoli si sia un po’ abituata al degrado, quasi rassegnata. Non c’entrano i turisti, stiamo parlando dei cittadini stavolta.

L’impressione è che non ci sia cura per quella città che dovrebbe essere un patrimonio dell’umanità ma piuttosto una diffusa sciatteria che lede all’immagine come gli eccessi di alcuni turisti.

E a descriverci questa situazione sono in tanti, prendendo a riferimento per esempio, una strada tra le tante, via Vittorio Alfieri, un’arteria aperta al traffico dove si affaccia la pineta, con quel poco di verde che è rimasto.

Un tappeto di rifiuti non solo di plastica ai bordi della strada ricorda come l’incuria può vincere sulla bellezza.

Siamo a nemmeno cento metri dall’area mercatale dove è attivo un centro di raccolta e di differenziazione dei rifiuti messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale.

Non c’entrano qui i disservizi delle aziende che operano nel settore, stavolta la responsabilità è tutta di noi cittadini.

Ma l’incuria non la può vincere, all’incuria non ci si può rassegnare. Purtroppo alle bellezze non ci si fa più caso quando si ha la fortuna di goderle per tutto il tempo, ma almeno non perdiamo lo spirito di indignazione contro il degrado. Guai se dovesse accadere, soprattutto a Gallipoli, soprattutto nella Città Bella per definizione.