I medici vittime dei vigili urbani. Zacheo ‘non possono violare il codice della strada’

Il Comandante della Polizia locale di Lecce replica al Presidente dello Sportello dei Diritti Giovanni D’Agata ‘Medici o no qualunque parcheggio non proprio ortodosso sarà, dunque, legittimamente sanzionato dagli operatori di Polizia Locale’.

Medici leccesi ‘vittime sacrificali’ dei vigili urbani, in nome di un unico e solo obiettivo: quello di “far cassa”. Nei giorni scorsi, la storia di un operatore sanitario – prontamente riportata dallo Sportello dei Diritti – che aveva denunciato la “facilità” con cui qualche agente della Polizia municipale leccese avesse fatto ricorso al blocchetto dei verbali, aveva fatto discutere e non poco. Il medico, la cui unica "colpa" era quella di aver provvisoriamente parcheggiato in modo irregolare mentre era intervenuto a prestare soccorso ad un paziente grave si era visto appioppare l'ennesima multa per divieto di sosta nonostante esibisse in bella vista sul parabrezza l'adesivo dell'ordine ed esponesse anche il motivo del non corretto posizionamento della vettura.  Insomma, tra il serio e il faceto l’associazione aveva acceso i riflettori su un problema importante.

Oggi però per “fare chiarezza sulla vexata quaestio della mancata tolleranza della Polizia locale nei confronti delle autovetture dei medici ‘in visita domiciliare” il Comandante della Polizia locale di Lecce, Donato Zacheo  ha deciso di rispondere a Giovanni D’Agata, presidente dell’associazione “Sportello dei Diritti”. 

“Mi duole – si legge nella nota – leggere commenti polemici improntati all’inesattezza e alla non conoscenza delle norme da parte di chi rappresenta un’associazione che difende i diritti dei cittadini e, come tale, dovrebbe farsi paladino del rispetto delle stesse. La Polizia locale di Lecce opera sulla base della vigente ordinanza dirigenziale numero 609 del 4 luglio 2007 del settore Mobilità e Trasporti. In virtù di tale provvedimento, i medici di famiglia, muniti di regolare autorizzazione rilasciata dall’Ufficio Mobilità del Comune, che espongono sulla propria autovettura il disco orario con l’iscrizione ‘Medico in visita domiciliare’, possono transitare in tutte le zone a traffico limitato del centro storico e sostare, sino ad un tempo massimo di 45 minuti, nelle aree riservate ai residenti, con l’obbligo di indicazione dell’orario di arrivo. Inoltre, è loro consentito di sostare gratuitamente in tutte le zone tariffate cittadine, sino ad un tempo massimo di 30 minuti, sempre con l’obbligo di esposizione del disco orario».

«Evidentemente, e non potrebbe essere diversamente – prosegue il Comandante Zacheo il provvedimento non autorizza i medici in visita domiciliare a violare le norme del Codice della Strada. Qualunque ‘parcheggio non proprio ortodosso’ sarà, dunque, legittimamente sanzionato dagli operatori di Polizia Locale». In altre parole, più concrete, non sono i vigili che devono essere più tolleranti, ma semmai i medici più coscienziosi.  

Secondo il Comandante della Polizia locale di Lecce, Donato Zacheo, «le dichiarazioni piccate del Presidente D’Agata che invoca una status di impunibilità tout court nei confronti delle autovetture che espongano la citata autorizzazione, oltre a dimostrare una scarsa conoscenza delle procedure amministrative, palesano una mal celata diffidenza nei confronti della Polizia locale di Lecce. Il Presidente D’Agata dovrebbe sapere benissimo che nei casi eccezionali nei quali si può appellare l’interessato dello stato di necessità ed urgenza, l’eventuale accertamento amministrativo elevato a carico del medico, non può essere annullato attivando l’istituto dell’autotutela, ma esclusivamente avanzando un ricorso alle autorità competenti che documenti tale circostanza».



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