La ‘riforma’ dei canili non convince le associazioni: “Rischio zoomafie elevatissimo”

Ad opporsi agli ultimi emendamenti proposti da alcuni consiglieri regionali è il Coordinamento Associazioni Animaliste Pugliesi.

Rischio di infiltrazioni mafiose nella gestione dei canili. È questa la maggiore preoccupazione delle associazioni animaliste che chiedono un incontro urgente con il Presidente della Regione Michele Emiliano. A coordinare l’opposizione agli emendamenti proposti da alcuni consiglieri regionali è il Caap, Coordinamento Associazioni Animaliste Pugliesi. Sul banco dell’accusa, il pretesto dell’urgenza che ha spinto i consiglieri alla proposta degli emendamenti incriminati.

Secondo le associazioni, infatti, gli emendamenti danno la possibilità di costruire dei ‘megacanili’. A rendere possibile ciò, sarebbe il sistema dei moduli contigui: se si costruisce un ingresso indipendente per ogni modulo, i canili potranno contare più moduli, arrivando ad un totale che arriva a superare i 500 cani per canile. Un numero importante se si pensa che allo stato attuale delle cose ogni canile può ospitare un massimo di 200 ospiti.

Ma la proposta in Regione non si ferma qui. Infatti, l’obiettivo sarebbe anche quello di permettere di spostare i cani fuori dai confini regionali, nelle aree limitrofe, qualora i canili fossero già pieni. Ed è qui che le parole delle Associazioni si fanno più dure. “Le regioni circostanti hanno un elevatissimo tasso di randagismo e precedenti di gestione mafiosa dei canili”.

A preoccupare, dunque, è il rischio di zoomafia in Puglia. “Oggi la legge non permette nemmeno l’uscita fuori dal dipartimento Asl. Ed è bene che sia così, altrimenti i Comuni non cominceranno mai a lavorare seriamente sul problema”.

E sono queste le ragioni che hanno spinto il Caap ad opporsi fermamente alla nuova linea proposta. “il Caap chiede un incontro col Consiglio regionale affinché questi emendamenti non siano inseriti nella nuova legge regionale. ” “Interesseremo l’Antimafia, l’Anci e la Corte dei Conti se necessario, perché il rischio della zoomafia è elevatissimo e la Puglia non può permetterselo”.



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