Regalo di compleanno più bello per i suoi due anni Maria (nome, ovviamente di fantasia), non poteva riceverlo. E a donarglielo è stata una equipe del Vito Fazzi, coordinata da Carlo Rossi, direttore del Reparto di Chirurgia Pediatrica dell’ospedale leccese e da Adrian Bianchi, maltese, specialista della chirurgia pediatrica che ha lavorato per anni al Royal Manchester Children’s University Hospital e che oggi, ormai in pensione, gira il mondo per mettere a disposizione gratuitamente la sua enorme esperienza. Fondamentale la presenza del Team di Anestesia e Rianimazione diretto da Giuseppe Pulito.
Maria non poteva alimentarsi autonomamente fino a ieri ma a breve, non appena sarà completata la riabilitazione, potrà tornare a mangiare normalmente dalla bocca. L’intervento a cui è stata sottoposta per la ricostruzione dell’esofago, preparato da tempo e rimasto in stand by per attendere la giusta crescita della piccola paziente, è perfettamente riuscito. Insomma sarà un po’ come nascere un’altra volta.
«E’ la prima volta – conferma il dr. Carlo Rossi– che viene realizzato un intervento così complesso a Lecce e in tutto il Salento. Questo tipo di intervento in passato si faceva utilizzando una porzione di colon, che però non ha peristasi, cioè motilità, per cui l’allungamento poteva provocare difficoltà nelle normali funzioni. L’innovazione consiste nell’impiegare quella parte di intestino chiamata ‘digiuno’ che assicura una migliore funzionalità».
Si è trattato, in sostanza, di ricostruire l’esofago mancante ad una bimba nata con un moncone di esofago scollegato dallo stomaco. Questa condizione ha comportato che la paziente, seguita a domicilio, sino ad oggi sia stata alimentata attraverso un collegamento esterno allo stomaco (gastrostomia), mentre alla base del collo è stata praticata un’esofagostomia cervicale, utilizzata per l’uscita della saliva e per “allenare” il suo corpo a compiere i movimenti legati all’alimentazione, attraverso costanti esercizi di deglutizione.
«Un intervento di questa natura – continua Rossi – è possibile quando il bambino raggiunge e mantiene bene la postura eretta, di qui l’attesa di due anni: ora la piccola sta seduta e ha un buon tono muscolare, perciò è stato possibile affrontare questa operazione complicatissima. L’obiettivo – aggiunge – è restituire alla bambina la possibilità di alimentarsi e nell’attesa che ciò sia possibile dovrà farlo attraverso un catetere venoso centrale. ».
Dal 2015 al 2018, in Chirurgia Pediatrica, sono stati effettuati circa 750 interventi chirurgici l’anno, una settantina di delicati interventi su neonati. In passato tutti questi pazienti andavano fuori provincia e, più spesso, fuori regione; ora invece restano in Puglia e a Lecce.
L’equipe medica ha voluto ringraziare l’attività febbrile del volontariato rappresentato da Tria Corda, che sta lavorando alla nascita del Polo Pediatrico del Salento e che ha finanziato la trasferta del prof. Bianchi.
