Adesso basta, occorre intervenire per regolamentare l’ uso degli smartphone, dei tablet e dei social in generale da parte dei minori. A chiederlo è la Consigliera di Parità della Provincia di Lecce. Del resto ormai siamo di fronte ad un’escalation di casi dinanzi alla quale non si può restare indifferenti.
‘Gli smartphone e i social media – scrive in una nota Filomena D’Antini Solero – sono il pane quotidiano di bambini e adolescenti. Il loro uso smodato crea una vera e propria dipendenza che agisce inconsciamente fino a condizionare le azioni dei ragazzi che in più di qualche occasione sono sfociate in suicidi o istigazione al suicidio’.
Quello che è successo nei giorni scorsi a Monopoli è purtroppo solo la punta dell’iceberg. Ricordiamo qui la drammatica notizia di una tredicenne trovata morta dalla mamma nel bagno per un suicidio che sembra essere il probabile gesto estremo consequenziale all’ esclusione dell’adolescente da una chat di un gruppo di ‘amici’ e coetanei. Un evento drammatico che ha lasciato sgomenti tutti e che testimonia di come i ragazzi non abbiano ancora gli strumenti per potersi difendere dalla pervasivitá di un mezzo potentissimo. Uno strumento che confonde la realtà con l’irrealtà, i sentimenti veri con le recite da copione.
‘I ragazzi ormai vivono isolati nelle loro stanze –prosegue la Consigliera di Parità della Provincia di Lecce – condizionati 24 ore su 24 dalla dipendenza dai social e dagli smartphone. Da mamma leggendo questo tipo di notizie affiora in me lo smarrimento pensando al tempo che tanti ragazzi e ragazze trascorrono da soli chiusi nelle loro stanze…in balia di questi apparecchi elettronici’.
La speranza è che su questi temi si possa intervenire davvero per regolamentare l’uso da parte dei minori. L’utilizzo di social e smartphone non può essere così smodato. Ne siamo convinti tutti!