20 anni di strada Life. La seconda vita de Le Cesine è una risorsa per il Salento

Leccenews24 si interfaccia con Giuseppe De Matteis, direttore della Riserva naturale gestita dal WWF, che racconta i cambiamenti dell’ecosistema e spiega come vivere al meglio la natura.

Da bambini la chiamavamo ‘la strada dei lupi‘ perché era l’unico tratto della litoranea Adriatica che si stendeva tra boschi e pinete, pantani e laghetti. Poi dopo anni di battaglie civiche la scelta decisiva, chiudere l’oasi delle Cesine e spostare la via di comunicazione stradale al di fuori della riserva. Nel 1999 veniva inaugurata la strada Life che oggi tutti percorrono per spostarsi da San Cataldo a San Foca, senza più attraversare l’oasi protetta, che invece viene frequentata ogni giorno a piedi o in bicicletta da un sempre crescente numero di amanti della natura e sportivi.
Ne parliamo bene con Giuseppe De Matteis, responsabile della Riserva che conosce meglio di chiunque altro…

Direttore, dopo 20 anni dalla realizzazione del progetto Life è migliorato l’ecosistema delle Cesine?

Il progetto Life realizzato a Le Cesine dal Comune di Vernole prevedeva la chiusura al traffico motorizzato della litoranea sp 366 e relativa naturalizzazione oltre che la realizzazione della nuova arteria che bypassa La Riserva. Questo primo intervento ha sicuramente giovato a tutta l’area eliminando l’impatto ed il disturbo che le auto potevano recare soprattutto alla fauna (spesso si verificavano impatti con tassi, volpi, faine etc.). Ció ha determinato un miglioramento delle condizioni agevolando lo scambio tra le due zone della Riserva che di fatto la litoranea tagliava in due. Non a caso queste evidenze sono state sottolineate dalla delegazione della commissione per i Life che ha visitato l’area qualche tempo fa proprio per valutare gli effetti del progetto. Purtroppo, come spesso accade, l’opera non è stata completata mancando la rinaturalizzazione mediante rimozione del manto asfaltato, azione che speriamo si possa realizzare in futuro come auspicato anche dai commissari.

Ci sono novità significative sul piano faunistico? È cresciuto il numero delle specie ospiti della riserva?

Le specie presenti, prevalentemente i mammiferi che popolano la Riserva, hanno sicuramente tratto beneficio, basti pensare alla quantità di auto che d’estate avrebbero percorso questo tratto ed ai possibili impatti che ne sarebbero scaturiti. In linea di massima si può considerare che ne giova tutta l’area che ha a disposizione una adeguata fascia parafuoco oltre che una corsia preferenziale per mezzi di soccorso e primo intervento per ogni evenienza (antincendio boschivo, urgenze etc.).

La vecchia litoranea è diventata un parco extraurbano dove i leccesi vanno a passeggiare e a fare sport. Le presenze antropiche sono motivo di disagio per gli animali?

Premettendo che è bello vedere che tanta gente apprezza ciò che si è conservato e si salvaguarda grazie al lavoro quotidiano del WWF che grazie alla collaborazione con Carabinieri Forestali, Regione Puglia, Arif e Polizia Municipale di Vernole assolve, non senza difficoltà, alle necessità di tutela che richiede l’area. Tuttavia è opportuno sempre ricordare che l’importanza dell’area e la delicatezza degli equilibri ecologici degli habitat che la compongono richiedono un adeguato comportamento e, soprattutto, il rispetto delle regole. L’area è tabellata, vi sono dei semplici suggerimenti di comportamento che mirano a migliorare l’esperienza del fruitore e quella degli esseri viventi che popolano la Riserva; basta leggerli, anche ogni volta che si viene a Le Cesine, per averli sempre ben presenti, e comportarsi di conseguenza.

Le Cesine patrimonio della natura o anche risorsa turistica?

Il patrimonio naturale può e deve essere fruito nelle modalità più consone. Le Cesine sono un enorme Patrimonio Naturale, uno splendido scrigno di biodiversità che incanta, meraviglia e stupisce, mostrandosi ogni volta con un volto diverso, anche a distanza di poco tempo (non si entra mai nello stesso bosco, un po’ perché cambiamo noi, un po’ perché cambia lui). Vivere Le Cesine vuol dire conoscerle e rispettarle per tutelarne la biodiversità, quello che il WWF individua come mission, e in quest’ottica si sviluppano le possibili azioni ed attività di turismo sostenibile.



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