Lecce apre le porte ai feriti ucraini. Intesa tra Asl, SanitàService e diocesi metropolitana

Un progetto condiviso per garantire beni di prima necessità sul fronte della guerra in Ucraina e accoglienza profughi sul nostro territorio. Lunedì la firma in Piazza Duomo a Lecce

La Chiesa di Lecce e la Sanità salentina insieme per sostenere bisogni e richieste d’aiuto. L’idea lanciata dal presidente di SanitàService Luigino Sergio è stata subito accolta e condivisa dall’arcivescovo metropolita Michele Seccia.
Domani la firma del protocollo d’intesa tra la diocesi e la Asl di Lecce per destinare risorse finanziarie, beni materiali e aiuti umanitari a coloro che stanno fuggendo dalla guerra.
Sarà per il tramite delle Caritas che sarà possibile creare punti di contatto con i profughi.
“Ci rifacciamo alle linee guida diffuse in queste ore a livello nazionale – spiega il direttore della Caritas diocesana Mons. Nicola Macculi – per creare un coordinamento efficiente sul territorio.” L’idea forte della ASL e di SanitàService (società che conta circa 1300 dipendenti) – commenta Luigino Sergio – è anche quella di far giungere i cittadini ucraini feriti e i bisognosi di cure qui nel Salento per essere assistiti nelle strutture della Asl di Lecce.”
Attivato anche un filo diretto con la Moldavia, sul fronte di guerra, grazie alla presenza in loco della Fondazione Regina Pacis dell’arcidiocesi di Lecce, per offrire supporto a seconda delle varie necessità indicate da chi è sul posto ed ha il polso della situazione.