La dichiarazione di pandemia da parte dell’OMS e l’ultimo D.P.C.M. non fermano l’intera filiera del trasporto merci. I trasportatori sono in questo momento tra quelle categorie, come i medici, infermieri, OSS e tanti altri lavoratori che stanno consentendo all’Italia di andare avanti malgrado lo stop imposto per il contenimento della diffusione del CoVid–19.
Un lavoro costante e capillare che, come confermano da specialistitrslochi.it, non si è mai interrotto e che consente l’approvvigionamento dei beni di prima necessità e la consegna di ogni genere di merce, sul territorio nazionale ed estero, nel rispetto della nuova normativa.
Il Ministero dello Sviluppo Economico e dei Trasporti ha spiegato che “le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci”.
Le recenti regole decise dal Governo impongono diversi doveri per tutte le imprese operanti nel settore del trasporto merci. La rigorosa applicazione di queste regole è molto importante per diversi motivi. Per la salute dei dipendenti; per le attività dei trasportatori e, infine, per un terzo motivo che riguarda la sfera sociale: perché è dovere di ciascuno contribuire a contenere il contagio.
Le indicazioni operative sono abbastanza chiare. Anche in questo caso le esigenze di trasferimento saranno oggetto di verifica da parte delle Autorità competenti, mediante l’esibizione di idonea documentazione, tra cui i documenti di trasporto o le fatture di accompagnamento.
Spostarsi solo per reali e urgenti necessità
“La regola madre rimane la stessa: dobbiamo limitare gli spostamenti alle attività lavorative, per motivi di salute, o per motivi di necessità come il caso di fare la spesa“. Queste le parole del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ieri sera ha parlato agli italiani anticipando i provvedimenti contenuti nel D.P.C.M. Le disposizioni di quest’ultimo decreto producono effetto da oggi e sono efficaci fino al 25 marzo 2020.
Tutto chiuso, dunque. L’Italia si è fermata. Restano, comunque, garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agroalimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi oltre ai trasporti delle merci.
Se quindi si potrà continuare a fare la spesa, se i supermercati continueranno ad essere riforniti, lo dovremo ai trasportatori che non fermeranno i loro mezzi.
Anche a questi lavoratori, va il grazie da parte di tutti gli italiani.
