Il Tar Lecce, con sentenza pubblicata in queste ore, ha rigettato il ricorso promosso da un’impresa per aggiudicarsi i lavori di messa in sicurezza idrogeologica della Marina di San Foca, che, pertanto, potranno ora avere inizio.
I fatti
Nell’aprile 2024 il Comune di Melendugno ha pubblicato la gara di affidamento dei lavori relativi alle opere di messa in sicurezza idrogeologica della Marina di San Foca attraverso la sistemazione del canale Fiocca. L’importo dei lavori, finanziato dall’Unione Europea con misura Next Generation EU PNRR M2C4-I.2.2, era di quasi un milione di euro.
La gara veniva aggiudicata a una ditta, mentre un’altra impresa si era classificata al secondo posto della graduatoria finale.
Quest’ultima, tuttavia, ritenendo l’aggiudicazione illegittima, ha promosso un ricorso al Tar Lecce, chiedendone l’annullamento, poiché, a suo avviso, la commissione di gara non aveva correttamente valutato l’offerta dell’aggiudicataria.
Nel giudizio si sono costituiti l’impresa aggiudicataria, con l’Avvocato Paolo Gaballo e il Comune di Melendugno, con l’Avvocato Domenico Mastrolia.
L’Avv. Gaballo ha dedotto l’inammissibilità e l’infondatezza del ricorso dell’impresa ricorrente. Ciò in quanto la stessa non aveva dimostrato in giudizio di poter conseguire l’aggiudicazione dei lavori e perché il suo ricorso riguardava valutazioni tecnico-discrezionali riservate alla commissione di gara.
Questa mattina il TAR Lecce ha pubblicato la sentenza, rigettando il ricorso dell’impresa Marasco.
In particolare Il Tribunale Amministrativo Regionale (Presidente Ettore Manca-relatore Nino Dello Preite), condividendo le tesi degli legali Gaballo e Mastrolia, ha respinto il ricorso dell’impresa, risultando che “che la Stazione appaltante ha proceduto alla valutazione delle offerte sia sotto il profilo tecnico che economico, mercé attribuzione dei relativi punteggi, giungendo alla formulazione della graduatoria sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, previsto dal disciplinare di gara; i restanti profili di censura – tesi a censurare la valutazione operata dalla Stazione appaltante in relazione agli interventi migliorativi proposti dalla controinteressata – si appalesano inammissibili sia per difetto della c.d. “prova di resistenza”, sia perché impingono nel merito della valutazione tecnico-discrezionale riservata alla Commissione giudicatrice, senza che emergano ictu oculi elementi di abnormità o di manifesta illogicità, tali da consentire il sindacato giurisdizionale”.
Ora, per effetto della decisione, la collettività di Melendugno e non solo potrà beneficiare delle opere di messa in sicurezza idrogeologica della Marina di San Foca attraverso la sistemazione del canale Fiocca.