Lecce, scontro sul filobus: la minoranza lancia il referendum per fermare l’espansione proposta dal Sindaco

È stato istituito un indirizzo email dedicato, [email protected], per raccogliere le adesioni e costituire formalmente un comitato promotore.

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I consiglieri di opposizione del capoluogo salentino propongono una consultazione popolare per abrogare la delibera della giunta guidata dalla sindaca Adriana Poli Bortone, che prevede 7 chilometri di nuove linee del filobus e circa 1000 nuovi pali. Si apre così la raccolta di 6.000 firme per portare i leccesi alle urne.

Insomma, Lecce si prepara a un autunno di mobilitazione e potenziale scontro politico diretto sulla visione futura della sua mobilità. I consiglieri comunali di minoranza hanno annunciato l’avvio di un’iniziativa per indire un referendum abrogativo, con l’obiettivo di bloccare il progetto di potenziamento ed estensione della rete filoviaria voluto dall’amministrazione della sindaca Adriana Poli Bortone.

Adriana Poli Bortone

La proposta, formalizzata da un gruppo di dodici consiglieri di opposizione, mira a dare la parola direttamente ai cittadini su un’opera ritenuta di forte impatto per il tessuto urbano. Al centro del dibattito è la delibera di giunta comunale n. 221 del 28 maggio 2025, che dà il via libera a un’espansione del sistema filoviario per ulteriori sette chilometri, comportando l’installazione di circa 1000 nuovi pali e della relativa doppia rete aerea in nuove aree della città.

Il quesito referendario e la raccolta firme
I promotori hanno già formulato il quesito da sottoporre agli elettori, che nella sua forma diretta recita:

“VOLETE VOI L’ABROGAZIONE DELLA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 221 DEL 28/05/2025 AVENTE AD OGGETTO: “POTENZIAMENTO ED ESTENSIONE DEL SISTEMA FILOVIARIO?”

Perché il referendum possa tenersi, il primo passo sarà una massiccia campagna di raccolta firme. Come previsto dallo Statuto della Città di Lecce, sarà necessario raccogliere almeno 6.000 sottoscrizioni di cittadini residenti. L’obiettivo dei consiglieri è di presentare le firme in Comune a settembre, per poi procedere con l’iter che porterebbe alle urne.

I consiglieri comunali che hanno presentato l’iniziativa sono: Antonio De Matteis, Marco De Matteis, Sergio Della Giorgia, Loredana Di Cuonzo, Andrea Fiore, Paolo Foresio, Christian Gnoni, Silvia Miglietta, Giovanni Occhineri, Antonio Rotundo, Carlo Salvemini e Sergio Signore.

Le ragioni della protesta

In una nota congiunta, i consiglieri di opposizione sottolineano come la scelta di ampliare la rete del filobus non fosse inclusa nel programma elettorale con cui la sindaca Poli Bortone si è presentata ai cittadini. “Chiamare i cittadini ai seggi,” scrivono, “significa dare loro il diritto di esprimersi su un progetto che non è stato loro presentato nel programma del Sindaco Adriana Poli Bortone durante la campagna elettorale e che oggi viene candidato ad un bando del Ministero”.

La critica si concentra non solo sul metodo, ma anche sul merito della scelta, considerata da molti superata e invasiva rispetto a soluzioni di mobilità elettrica più moderne e flessibili.

L’appello alla partecipazione

L’iniziativa non si limita ai soli attori istituzionali. I consiglieri hanno lanciato un appello ai partiti politici, ai movimenti civici e alle associazioni di cittadinanza attiva della città per sostenere la causa. È stato istituito un indirizzo email dedicato, [email protected], per raccogliere le adesioni e costituire formalmente un comitato promotore che gestirà la campagna e nominerà un proprio portavoce.

La sfida per i promotori sarà duplice: raggiungere il numero necessario di firme per indire il referendum e, in caso di successo, superare il quorum di partecipazione del 35% degli aventi diritto, come previsto dallo statuto comunale per la validità della consultazione abrogativa. La battaglia sul futuro della mobilità leccese è ufficialmente iniziata.



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