Legge ‘salvamare’, l’inciviltà di chi inquina ricade sulla collettività. Aumenti in vista della Tari

Adiconsum Lecce: “I costi di gestione dei rifiuti accidentalmente pescati sono coperti con una specifica componente, che si aggiunge alla tassa sui rifiuti… o alla tariffa istituita in luogo di essa”

Finalmente pescatori e associazioni potranno raccogliere e portare a riva i rifiuti che sempre più inquinano il nostro mare e potranno conferirli in appositi spazi predisposti nei porti italiani, in modo gratuito. Non correranno il rischio di essere scambiati per inquinatori, visto che fino ad ora chi portava rifiuti “pescati” poteva essere sanzionato con una multa come se li avesse prodotti a bordo. E ciò ovviamente scoraggiava pescatori e volontari dal “salvare il mare”. Il 10 giugno scorso, infatti, è approdata in Gazzetta Ufficiale la legge n. 60 del 17 maggio 2022 che reca disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare, la c.d. legge “salvamare”.

La norma introduce anche nuove definizioni con cui d’ora in avanti bisognerà confrontarsi, ovvero le definizioni di rifiuti accidentalmente pescati (RAP) e rifiuti volontariamente raccolti (RVR) durante campagne di pulizia e sistemi di cattura.

Sarà, insomma, possibile contribuire al risanamento dell’ecosistema marino e alla promozione dell’economia circolare, nonché alla sensibilizzazione della collettività per la diffusione di modelli comportamentali virtuosi, volti alla prevenzione dell’abbandono dei rifiuti a mare e alla corretta gestione dei rifiuti medesimi, come recita l’art. 1 della nuova legge appena pubblicata.

Ma ovviamente ogni cosa ha un costo e questa norma comporterà un aggravio di spesa nella gestione del ciclo dei rifiuti.

«Al fine di distribuire sull’intera collettività nazionale gli oneri di spesa- fa notare Lucio Guida, Presidente Adiconsum Lecce -, i costi di gestione dei rifiuti accidentalmente pescati sono coperti con una specifica componente, che si aggiunge alla tassa sui rifiuti… o alla tariffa istituita in luogo di essa… (art. 2 comma 7) e, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente… disciplina i criteri e le modalità per la definizione della componente di cui al comma 7 del presente articolo e per la sua indicazione negli avvisi di pagamento distintamente rispetto alle altre voci… e …svolge attività di vigilanza sul corretto utilizzo delle risorse relative al gettito della componente tariffaria…».

Come sempre, purtroppo, i costi dell’inciviltà di qualcuno ricadono sull’intera collettività. Se i rifiuti fossero conferiti nella giusta maniera invece di abbandonarli o gettarli in mare, ne trarrebbero enorme vantaggio non solo l’ambiente in cui viviamo ma anche le tasche dei consumatori. Che di tutto avrebbero bisogno in questo periodo tranne che di questi ulteriori aggravi.



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