Liste d’attesa, il Commissario Straordinario dell’Asl incontra i sindacati e promette un cambio di passo

Mancata sostituzione dei medici andati in pensione, scarso coinvolgimento della medicina territoriale, cittadini che non si presentano alle visite specialistiche concordate. Tanti i problemi da affrontare con un passo che sembra diverso rispetto al passato.

Come risolvere l’annoso e grave problema delle liste d’attesa nelle strutture sanitarie del Salento. Se ne è discusso stamattina nel terzo incontro con le parti sociali pianificato dal Commissario Straordinario dell’Asl di Lecce Stefano Rossi (subentrato alla guida dell’Azienda Sanitaria di Lecce dopo le dimissioni dell’ex dg Rodolfo Rollo all’indomani dell’esplosione degli scandali emersi grazie all’inchiesta denominata ‘Re Artù’), dal RULA aziendale, il Responsabile Unico delle Liste di Attesa, Cosimo Esposito, dalla Dirigente del Cup e dall’Ufficio Convenzioni dell’Area Patrimonio.

La Direzione Generale ha condiviso un report dettagliato derivante dal monitoraggio messo in campo al fine di offrire un quadro chiaro e ad alta definizione dello stato dell’arte, una cornice operativa necessaria per prendere decisioni mirate e puntuali. Tante le iniziative che il Commissario Straordinario ha in animo di porre in essere in merito al contenimento delle liste di attesa, un problema che il Salento si porta avanti da tempo, troppo tempo.

Rossi ha messo in evidenza quanto incidano sui ritardi sia le prestazioni disdettate in tempi che non favoriscono la sostituzione che la mancata presentazione degli interessati. Troppi gli utenti che dopo aver prenotato ed ottenuto un appuntamento decidono di non presentarsi, spesso senza nemmeno avvertire le strutture sanitarie o comunicandolo in tempi non utili alla convocazione dei sostituti. Per fra fronte a questa situazione la Asl agirà in due modi: continuerà a recuperare i proventi delle sanzioni per chi non comunica la sua indisponibilità alla visita – dopo che il sistema si è attrezzato per erogarla – e si attrezzerà con un sistema di prenotazioni che preveda un fisiologico overbooking in grado di azzerare gli effetti negativi delle mancate presentazioni. In buona sostanza si prevederà la chiamata di un numero superiore di visitandi nella consapevolezza che ci sarà una percentuale che fisiologicamente non si presenterà.

Ma è chiaro che non tutti i ritardi possano essere addebitati ai cosiddetti no-show, anzi… Nei settori cardiologico, pneumologico e gastroenterologico ci sono gravi criticità dovute alla mancata sostituzione di medici che sono andati in pensione.

Il problema dell’organico, dunque, non può e non deve essere sottovalutato, ma anzi deve diventare il problema dei problemi anche alla luce delle risorse che i finanziamenti europei, nazionali e regionali stanno mettendo a disposizione delle nostre istituzioni al fine di adeguarle a standard all’altezza dei bisogni e delle necessità dei cittadini, soprattutto nel comparto della salute.

Il report presentato ai sindacati dalla Direzione Generale della Asl manifesta plasticamente il disallineamento tra domanda corrente e offerta erogata, così come pure le criticità relative al deficit strumentale e a quello organico, derivante dal mancato ripristino delle tante unità venute meno a seguito di pensionamento.

Sul tavolo delle soluzioni da prendere al fine di contenere i tempi di attesa, sarà importante nel breve e nel medio periodo il pieno coinvolgimento dei medici di medicina generale e dei distretti socio- sanitari, così da sgravare i presidi ospedalieri fin troppo ingolfati.

Soddisfazione è stata espressa in una nota dal Segretario Generale della Cisl di Lecce, Ada Chirizzi sulla forma e sulla sostanza delle iniziative che Rossi ha presentato: “Prendiamo atto di un cambio di passo, in particolare nel metodo adottato che deve ora far seguire, in un confronto serrato al Tavolo Istituzionale istituito presso la Direzione Generale, strategie ed azioni condivise che il territorio attende da tempo e che non possono più essere procrastinate. Le criticità ed i ritardi denunciati non possono più rimanere senza risposte! Il Salento tutto ed in particolare i cittadini più fragili, molti dei quali sono costretti a rinunciare alle cure ed al fondamentale diritto alla salute, meritano una risposta. Dal report emergono significativi margini di manovra che oggi aprono alla possibile riconversione dei processi in atto e, al tempo stesso, alla responsabilità delle scelte”.

Potendo in questa fase agire con le sole risorse ad oggi disponibili e attendendo la tanta auspicata implementazione della pianta organica occorre accelerare sul fronte dell’appropriatezza, sia in fase prescrittiva che di erogazione delle prestazioni, con modalità più efficaci e che, al tempo stesso, prevedano un minor consumo di risorse.

Le azioni intraprese dalla Direzione devono ora trovare compimento in un approccio sistemico che interconnetta in forma stabile e strategica i tanti attori del processo (MMG, Distretti, PTA, agende tutor, presidi CUP, prestazioni in libera professione, presidi ospedalieri, concorso del privato accreditato)”.



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