
Il capoluogo salentino diventa scenario di protesta. Nella giornata di oggi, olivicoltori, e non solo, da tutto il Salento stanno manifestando per cercare di cambiare lo stato di inerzia in cui il Salento si trova, colpito dalla Xylella. Arrivano quindi le manifestazioni dal mondo agricolo che, però, è diviso nella lotta comune.
Il tragitto dal Foro Boario a Piazza Sant’Oronzo spetta a Coldiretti e Unaprol, con un corteo aperto da un trattore su cui si trova un ulivo eradicato a causa del batterio killer. Dal quartiere Settellacquare in direzione di Piazza Mazzini, invece, sono partiti gli agricoltori di Confagricoltura, CIA, Copagri e Lega delle Cooperative.
Due manifestazioni che mostrano le fratture interne agli agricoltori. A spaccare in due la protesta, sarebbe stata la posizione di Coldiretti che punta il dito contro i continui “rimpalli di responsabilità tra Unione Europea, Ministero e Regione e decreti senza impegni concreti”.
Un quadro preoccupante per il Salento che ha subito un danno economico enorme e che è protagonista di una battaglia che, in mancanza di contromisure immediate, potrebbe interessare tutto l’Italia Meridionale, come sostiene Coldiretti. L’epidemia, fanno sapere, si sta diffondendo alla velocità di 2 km al mese e nell’arco di 5 anni potrebbe arrivare fino in Campania.
La risposta, il dl di Centinaio
E in effetti una risposta è arrivata il 7 marzo, data di approvazione del decreto voluto dal Ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio. Una linea d’azione che non passa come ddl ma come decreto, vista l’emergenza a cui far fronte. Sono 40 milioni ad essere stanziati per gli ovicoltori pugliesi (e i pastori sardi) che affrontano una situazione gravissima.
Non è, però, che un primo passo, sostiene Michele Emiliano. “È vero, abbiamo costretto il Governo Conte a emettere un decreto legge urgente a tutela degli olivicoltori pugliesi, ma sarebbe un errore fermarsi qui”, dice il Presidente della Regione Puglia sul suo profilo Facebook. “Il decreto-legge infatti non è finanziato adeguatamente, servono 500 milioni di euro in cinque anni per fare davvero il minimo necessario per centinaia di migliaia di olivicoltori”.
E arriva l’appello alle associazioni che hanno indetto le due manifestazioni.
“Riconosco che avremmo dovuto minacciare prima un grande sciopero generale di tutta la Puglia per protestare contro i ritardi del Governo Nazionale e dell’Unione europea nel risarcire il danno subito dai nostri olivicoltori per la xylella, ma confesso che ancora oggi sono scosso dalla mia stessa decisione, perché mai avrei pensato di essere costretto a tanto da un Governo del mio Paese. Chiedo dunque a tutti gli uomini e le donne della agricoltura pugliese di superare ogni divisione e di lottare uniti per ottenere i finanziamenti necessari alla ricostruzione del potenziale produttivo della nostra olivicoltura”.