Quando Marco Arnesano, il 24enne che ha combattuto la leucemia con il sorriso, se n’è andato nessuno è riuscito a trattenere le lacrime e il dolore. Non chi aveva imparato a conoscerlo sui social, dove aveva condiviso, passo dopo passo, le sue battaglie. Dalla scoperta della malattia, al trapianto, alle terapie: tutto raccontato con parole che solo chi sta attraversando un momento difficile può trovare. Ma quelle foto ironiche con i fratelli e mamma Ginetta, quei messaggi di speranza avevano anche lo scopo di dare forza e coraggio a chi, come lui, stava combattendo contro la malattia.
Marco non c’è più, è volato via, ma l’amore che ha lasciato continua a vivere nei piccoli gesti. Come quelli di chi ha contribuito – sia durante il giorno dell’ “ultimo saluto” che mediante il moneybox messo a disposizione sulla piattaforma PayPal – a raccogliere più di 9mila euro. Cifra che, in questi giorni, è stata donata all’A.I.L. Salento. Sarà destinata al Reparto di Ematologia di Lecce.
«La scelta di devolvere il ricavato a questo Reparto, che per noi è stato fondamentalmente una seconda casa per più di un anno e mezzo – si legge nel post pubblicato sulla pagina Facebook – risiede semplicemente nel desiderio di esprimere gratitudine nei confronti di tutti voi, Medici, Infermieri, O.S.S., e tutto il personale che, a vario titolo, era lì presente Reparto, ogni giorno. Si, perché voi non avete dedicato soltanto il vostro tempo al nostro Marcolino, ma avete donato anche e soprattutto le vostre emozioni, le vostre sensazioni, la vostra generosità bontà d’animo, prendendovene cura, con delicatezza ed amore, scindendovi dalla vostra professione (che spesso richiede distacco) ed accogliendolo tra le vostre battute, i vostri sorrisi, le vostre preghiere».
Solo chi è stato ‘costretto’ a frequentare quel reparto può capire cosa significa incrociare un sorriso quando si ha solo voglia di piangere, quanta forza ti può dare una parola di conforto quando devi ascoltare di terapie, medicinali e cure da fare, quanto coraggio ti può dare una pacca sulla spalla in uno dei tanti, troppi, momenti di sconforto.
«Per questi motivi – si legge – noi non finiremo mai di esservi grati ed ammirare quello che avete fatto per lui, per noi; l’impegno che avete sempre profuso è stato semplicemente encomiabile. E se avessimo l’opportunità di tornare indietro, rifarmmo esattamente ogni cosa, perché, da parte nostra, sappiamo che è stato fatto tutto ciò che si doveva e poteva fare. Alcuni eventi, purtroppo, non possono che essere accettati, seppur con tanto coraggio ed altrettanta speranza. Con molti di voi il rapporto che si è instaurato va al di là di quello professionale, augurandoci, tra l’altro, che possa perdurare nel tempo. Sapere che nel mondo esistano persone come voi non può che essere una barlume di luce e di speranza per tutti coloro che sono costretti, a volte senza nessun famigliare, ad affrontare quella spietata oscurità».
Non è possibile ringraziare tutti, ad uno ad uno, ma la famiglia di Marco ha voluto farlo con un post: «È stato anche grazie a ciascuno di voi – conclude – se non ci siamo mai sentiti soli. Ogni vostro piccolo gesto, ogni vostro pensiero ed ogni vostra condivisione non può che averci trasmesso la forza di reagire. Perché, in fondo, nonostante avessimo sperato – più di ogni altra cosa – che la battaglia prendesse un’altra piega, abbiamo combattuto tutti insieme. Ancora grazie di cuore a tutti voi per il sostegno, la vicinanza, l’altruismo e la solidarietà che avete da sempre dimostrato».
Trevisi (M5S): “Intitolare il centro di trapianto di midollo”
Non c’è solo la somma raccolta da amici, familiari e da tutti coloro che hanno sentito la necessità di ricordare Marco Arnesano. Per continuare a farlo, il prossimo passo sarà quello di intitolare il Centro Ematologico per il trapianto di midollo che verrà inaugurato a Lecce nelle prossime settimane al 24enne. Un impegno portato avanti in prima persona anche dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Antonio Trevisi.
“Marco è stato un esempio di coraggio, altruismo per tutti noi. Mantenere viva la sua memoria – conclude Trevisi – è un modo per ricordare a tutti che i guerrieri non muoiono mai. L’eredità di Marco continuerà a produrre nuovi frutti e sarà d’esempio a tanti che hanno saputo apprezzare la sua forza e tenacia, per questo vogliamo che sia intitolato a lui un luogo così significativo come il Centro Ematologico per il trapianto di midollo”.
