“Come FSI-USAE chiediamo quindi di procedere al più presto con il concorsone già da tempo annunciato, riservando il 40% dei posti quindi circa 500 infermieri che, nell’ultimo quinquennio, hanno lavorato almeno tre anni nel sistema sanitario regionale verranno assunti a tempo indeterminato o in subordine chiedere al nuovo governo insieme a Regione Puglia ed OO.SS. rappresentative a livello nazionale la stabilizzazione del personale precario della sanità che ha raggiunto o raggiungerà i requisiti alla data del 31/12/2019”, con queste parole Francesco Perrone, Segretario territoriale di FSI-USAE, commenta il maxi concorso indetto dalla Regione Puglia per l’assunzione di 1.130 infermieri.
L’Ente di “Via Capruzzi”, lo ha comunicato alle Organizzazioni Sindacali Cgil, Cisl , Uil, Fials e Fsi-Usae durante un incontro tenutosi giovedi scorso 17 ottobre presso la Presidenza della Giunta Regionale Pugliese a Bari, alla presenza del Consigliere del Presidente Domenico De Santis, del Direttore del Dipartimento della Salute Vito Montanaro, del Direttore delle Risorse Umane della Sanità Pugliese Giovanni Campobasso e di tutti i Direttori Generali delle AASSLL e delle Aziende Ospedaliere Pugliesi.
Posti riservati a precari e fuori sede
Sul maxi concorso, però, è scoppiata una guerra tra gli infermieri pugliesi fuorisede che chiedono di tornare a casa dopo anni di lavoro in altre Regioni e i cosiddetti precari, cioè coloro che lavorano da almeno tre anni nel sistema sanitario regionale con contratti a tempo determinato. Questo nodo è stato oggetto del confronto tra Regione e sindacati, in ballo ci sono le percentuali di posti riservati a ciascuna categoria nella graduatoria finale.
La questione non è stata risolta definitivamente, ma l’intenzione della Regione sembra essere quella di riservare ai “precari” il 40% dei posti, quindi circa 500 infermieri che, nell’ultimo quinquennio, hanno lavorato almeno tre anni nel sistema sanitario regionale verranno assunti a tempo indeterminato.
Il Decreto Madia
La legge Madia afferma inoltre: “Nell’ambito del piano triennale le amministrazioni sono tenute a procedere all’ottimale distribuzione delle risorse umane attraverso la coordinata attuazione dei processi di mobilità e di reclutamento del personale (nuovo comma 2 dell’art. 6). Il piano triennale, a tale scopo, deve indicare le risorse finanziarie destinate alla sua stessa attuazione, nei limiti delle risorse quantificate sulla base della spesa per il personale in servizio e di quelle connesse alle facoltà assunzionali previste a legislazione vigente”.
“Come FSI-USAE proponiamo inoltre di utilizzare le graduatorie sia del concorso che della mobilità fino ad esaurimento. Questo per permettere ad una più vasta platea di infermieri di partecipare, e per garantire un’adeguata assistenza anche negli anni a venire, senza dover ricorrere ancora a contratti a tempo determinato e a eterne proroghe e rinnovi.
Inoltre – conclude Perrone – siamo pronti a dichiarare uno stato d’agitazione e a farci sentire in ogni sede competente e responsabile, nel rispetto di tutte quelle leggi che regolamentano le assunzioni in sanità, chiedendo agli organi sopra citati la garanzia ed il rispetto professionale e legislativo per tutti gli Infermieri Precari”.