“Hanno minacciato mio figlio”, la verità dell’ex sindaco di Uggiano dopo un attacco sui social

Dopo un attacco sui social, l’ex sindaco di Uggiano Salvatore Piconese ha dovuto confidare che la sua casa è costantemente sorvegliata dalle forze dell’ordine, perché uno dei suoi figli ha ricevuto gravi minacce

Clima teso a Uggiano la Chiesa, dove il botta e risposta sui social tra maggioranza e opposizione sui ‘problemi’ della città a pochi passi da Otranto ha costretto l’ex primo cittadino Salvatore Piconese a fare una confidenza che avrebbe voluto tenere lontano dai riflettori per proteggere la sua famiglia. Come si legge in un post pubblicato su Facebook, la casa dell’attuale consigliere comunale è sorvegliata dalle Forze dell’Ordine da quando il figlio avrebbe ricevuto delle minacce legate al suo impegno in politica. Un fatto grave che non sarebbe diventato di dominio pubblico se non ci fosse stato un attacco da parte dell’Assessore al Verde Vincenzo Sisinni. Quale è il legame tra i due fatti? Eccolo spiegato.

Dopo aver lasciato la poltrona di primo cittadino, Salvatore Piconese siede ora tra i banchi dell’opposizione. E come il suo ruolo richiede nei giorni scorsi ha fatto notare lo stato di abbandono della villa comunale, ricoperta di erbacce e senza acqua potabile. Un lungo sfogo condiviso sulla pagina di Insieme per cambiare, in cui ha toccato anche l’argomento delle sorti della spiaggetta di Porto Badisco, scomparsa dopo un acquazzone che ha trasformato le strade di Uggiano e della vicina Minervino in fiumi. La risposta da parte di Sisinni, eletto nel 2020 nell’amministrazione guidata dal sindaco Stefano Andrea De Paola non si è fatta attendere.

«Ricordo agli amici della minoranza che la condotta centrale dell’acqua della villa Chico Mendes fu tagliata nel 2019. Da allora le aiuole sono rimaste prive di irrigazione» scrive l’assessore, ricordando che l’Amministrazione di cui fa parte  continua a collaborare con gli imprenditori che hanno adottato le aiuole e le rotatorie del comune, compresa la villa comunale.

Fin qui l’attacco politico. Peccato che a corredo del post abbia pubblicato la foto con tanto di auto e abitazione dell’ex sindaco Piconese.

Le minacce al figlio di Piconese

Un post che mette in seria difficoltà l’ex primo cittadino, dato che la sua abitazione è stata messa sotto sorveglianza dopo le minacce ricevute da uno dei due figli, finito nel mirino a causa dell’attività politica del padre.

«Quando mi è stato riferito da alcuni amici che l’assessore Sisinni mi aveva dedicato un post su Facebook, inizialmente ho pensato ad uno scherzo. Quando poi sono andato a controllare, ho potuto constatare, invece, che purtroppo era proprio così», si legge nel lungo sfogo affidato ai social.

«Non solo l’assessore Sisinni mi citava in un post pubblico, in cui, per declinare responsabilità e per evitare di assumersi gli oneri che amministrare comporta, rigettava sulle mie amministrazioni (di cui lui fra l’altro ha fatto parte per 9 anni) colpe e inadempienze, ma pubblicava anche una fotografia che reca in primo piano la mia macchina e la casa in cui vivo con la mia famiglia».

«Giudico questo post assolutamente inopportuno, essenzialmente per due motivi. Il primo è che l’assessore Sisinni, dopo 12 anni in Consiglio comunale, di cui due con la nuova maggioranza, dovrebbe aver capito che in politica bisogna sempre assumersi le proprie responsabilità ed essere all’altezza del ruolo che si ricopre. Il secondo motivo, di carattere più strettamente personale, sta nel fatto che l’assessore Sisinni dovrebbe sapere, in qualità di pubblico ufficiale, che la mia casa, da mesi, è costantemente sorvegliata dalle forze dell’ordine, perché uno dei miei figli ha ricevuto, a causa del mio impegno politico e del ruolo da me ricoperto per oltre 10 anni in questa comunità, gravi minacce».

«Da questo momento non tollero più insinuazioni e attacchi personali: alle questioni politiche si risponde con strumenti e argomentazioni politiche, evitando di continuare ad inquinare il clima e di trovare costantemente il “capro espiatorio”. Di questa vicenda personale, che mi preoccupa da mesi, avevo deciso di non parlare pubblicamente, ma il post dell’Assessore Sisinni mi ha costretto a farlo» ha concluso Piconese.