La fase 2 sembra essere ormai alle porte. Parlare di ‘emergenza alle spalle’ sembra essere un azzardo, ma è pur vero che lentamente e gradualmente bisognerà pensare a riprendere a lavorare; purtroppo è poca cosa il sostegno economico che le autorità politiche hanno stanziato per chi, in ossequio al distanziamento sociale, sino ad ora è rimasto a casa. Soldi a pioggia non ne sono arrivati anche perché evidentemente non ne potevano arrivare e di conseguenza è giusto pensare a vivere e a sostentare dignitosamente le proprie famiglie.
Ma la vita alla normalità è impensabile senza un’adeguata organizzazione dei trasporti che non potranno più essere ciò che erano prima del coronavirus.
Ad anticipare i tempi e ad aiutare nella programmazione futura, importante è il contributo che vuole fornire la Fiab, la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. Sarà del resto fondamentale nel prossimo futuro garantire ai cittadini forme di mobilità attiva (pedonalità e ciclabilità), sia per la salute personale che collettiva, anche in virtù di una migliore qualità dell’aria, soprattutto in ambito urbano.
«La bicicletta deve giocare un ruolo chiave nella mobilità post Covid – scrive in una nota Adriana De Carlo, referente leccese – e le amministrazioni comunali possono approfittare di questa grande prova generale per riflettere su nuovi scenari di mobilità urbana».
Impensabile immaginare assembramenti come quelli che abbiamo conosciuto in passato e forse l’occasione è giusta per ripensare la mobilità, soprattutto quella urbana, in maniera più sostenibile, anche perché se pensiamo di sostituire l’autobus con l’automobile si corre il rischio di passare dalla padella dei rischi sanitari alla brace dell’inquinamento diffuso.
Certo, Lecce non brilla particolarmente per un utilizzo spasmodico dei mezzi pubblici e la questione seria riguarderà soprattutto gli spostamenti dalla provincia nel capoluogo, ma la questione cittadina va comunque affrontata. Il tutto certamente dovrà passare attraverso il riconoscimento, la promozione e il finanziamento della mobilità attiva come modo di trasporto urbano responsabile ed ecosostenibile.
«Le nuove misure per il trasporto pubblico locale, che richiederanno accessi contingentati per rispettare il distanziamento sociale, – scrivono dalla Fiab di Lecce – richiedono l’urgenza di un sostegno alla mobilità ciclistica, con incentivi, nuove infrastrutture, campagne informative adeguate. Nulla sarà più come prima: ecco perché la mobilità nuova dovrà fare sempre più affidamento sulla bicicletta, un mezzo di trasporto sicuro e sostenibile. La fine delle restrizioni per la gestione di emergenza di contrasto della diffusione della Covid-19 porterà una nuova condizione di ‘emergenza – traffico’ nelle città italiane. Lo scenario è quello per cui l’uso del trasporto pubblico locale sarà fortemente ridotto, sia a causa del mantenimento delle restrizioni, sia causa della sfiducia della popolazione nel prendere i mezzi pubblici».
Due le misure forti che FIAB Lecce presenta e che segnala al Sindaco Carlo Salvemini, al Vice Sindaco Alessandro Delli Noci, all’assessore al Traffico e Mobilità Marco De Matteis, al Dirigente dell’Ufficio Traffico e Mobilità Fernando Bonocore, al Dirigente ai Lavori Pubblici Giovanni Pucee al responsabile dell’Ufficio Traffico e Mobilità Vincenzo De Lucia. Misure che, a nostro avviso, meritano di essere discusse e prese seriamente in considerazione anche attraverso un’adeguata campagna di comunicazione:
- Realizzazione di nuove regolamentazioni e/o infrastrutture “soft”, a basso costo e rapida attuazione, per la mobilità attiva (pedonale e ciclabile) e la micromobilità, estese a tutta l’utenza fragile, anche non convenzionali e in deroga al Codice della Strada. Ad esempio: percorsi pedonali e corsie ciclabili in sola segnaletica, doppio senso bici, strade residenziali a 10 km/h aperte ai pedoni, strade scolastiche, intermodalità bici-TPL, mantenimento e potenziamento di tutte le ZTL e Zone pedonali già esistenti, realizzazione di bike lane anche attraverso l’utilizzo di dispositivi di sicurezza modulare che delimitino e restringano anche provvisoriamente alcune carreggiate stradali, percorribilità di tutte le corsie preferenziali al transito delle biciclette, aumento del numero delle stazioni del bike-sharing e allargamento degli spazi per la pedonalità allo scopo di garantire il distanziamento sociale;
- forti incentivi economici e finanziamenti per il potenziamento della mobilità attiva come alternativa all’uso dell’auto privata e complementare al trasporto pubblico. Ad esempio: bonus-mobilità per i cittadini (acquisto bici elettriche, servizi di bike sharing e micromobilità), premialità e rimborsi chilometrici.
