Ordine degli Avvocati, la Corte Costituzionale: ‘Ecco perchè non ci può essere doppio mandato’. Adesso cosa accadrà a Lecce?

È stata emessa in queste ore la sentenza, attraverso la quale, vengono espresse le motivazioni sul rigetto delle questioni sollevate dal Consiglio nazionale forense

Depositate le motivazioni della Corte Costituzionale che ribadisce come il divieto di doppio mandato sia legittimo.

La sentenza è stata resa nota nella tarda mattinata di oggi e con essa vengono espresse le ragioni del rigetto delle questioni sollevate dal Consiglio nazionale forense. Quest’ultimo poneva, invece, una serie di interrogativi sulla legittimità costituzionale del divieto del terzo mandato consecutivo dei componenti dei Consigli circondariali forensi, previsto dalla legge n. 113/2017.

I giudici della Corte Costituzionale, spiegano nelle dodici pagine del provvedimento che “Il divieto favorisce il fisiologico ricambio all’interno dell’organo, immettendo forze fresche nel meccanismo rappresentativo e blocca l’emersione di forme di cristallizzazione della rappresentanza. Inoltre, si legge nella sentenza, come la disposizione del legislatore “Non esige di essere interpretata sul piano della retroattività”. E poi viene spiegato: “non regola in modo nuovo fatti del passato ma dispone per il futuro, ed è solo in questa prospettiva che attribuisce rilievo, di requisito negativo, al doppio mandato consecutivo espletato prima della ricandidatura”. Infine la Corte conclude, dichiarando: “non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Consiglio Nazionale Forense”.

Le possibili conseguenze per il Consiglio dell’Ordine di Lecce

Occorre ricordare che la sentenza della Corte Costituzionale potrebbe avere serie ripercussioni sulla composizione del nuovo Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lecce insediatosi il 9 maggio scorso (il professore Antonio De Mauro è risultato il candidato più votato).

Infatti, la questione del’incandidabilità o ineleggibilità di chi ha già espletato due mandati consecutivi da consigliere, coinvolgerebbe i componenti dell’attuale Consiglio. Anzitutto, il presidente Roberta Altavilla e poi il vice Raffaele Fatano; il segretario Vincenzo Caprioli, la tesoriera Luigia Fiorenza e gli avvocati Simona Bortone e Laura Bruno.

Inoltre, sulla suddetta questione, pende il ricorso presentato al Consiglio Nazionale Forense dai primi sei candidati non eletti, gli avvocati: Arcangelo Corvaglia, Silvio Verri, Luigi Piccinni, Tommaso Stefanizzo, Salvatore Donadei e Giangaetano Caiaffa.

Invece, nel tardo pomeriggio di oggi, si è tenuta una seduta del Consiglio dell’Ordine prestabilita. Tra gli argomenti all’Ordine del Giorno, non era prevista la questione del’incandidabilità. L’argomento è stato affrontato solo marginalmente, poiché la sentenza della Corte Costituzionale è stata resa nota, come detto, solo nella tarda di mattinata.

Infatti, il Presidente Roberta Altavilla ha chiesto alcuni giorni di tempo per poterne leggere attentamente le motivazioni, prima di discuterne in Consiglio. Tutti i componenti, tra cui il professore Antonio De Mauro, hanno preso atto  della situazione e di comune accordo si è stabilito di affrontare nel merito la questione, solo nelle prossime ore. Al momento non è stata stabilita alcuna data.



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