Multe ai disabili, l’ultimo caso a Zollino. D’Agata ‘Quando l’intolleranza supera ogni limite’

Ennesima denuncia da parte del marito di una donna disabile, titolare di permesso per la sosta per invalidi. che si è visto recapitare un verbale di contestazione per sosta in divieto di fermata. D’Agata ‘Che fine ha fatto il diritto di autotutela?’.

Sono anni che i cittadini si rivolgono allo Sportello dei Diritti per segnalare qualche “ingiustizia” subita e l’associazione, presieduta da Giovanni D’Agata, funge da cassa di risonanza alle loro “lamentele”. Ancora una volta a finire sotto i riflettori è una contravvenzione commiata ad un disabile titolare di  pass, multato anche quando l’auto non costituisce intralcio alla circolazione stradale.
 
E sono tanti, come si legge nel comunicato stampa diffuso dall’associazione i comandi di Polizia  Municipale che si ostinano a non prendere in considerazione i legittimi reclami dei cittadini che, alla fine, sono costretti a fare ricorso o a pagare solo perché «non viene preso in considerazione il diritto all’autotutela e quindi la possibilità, per l’amministrazione, di annullare una multa che non solo è ingiusta, ma anche illegittima».
 
Questa volta, la denuncia arriva da parte del marito di una donna disabile, titolare di permesso per la sosta per invalidi che ha scritto una lunga e-mail al Comune di Zollino per raccontare quanto accaduto, senza ricevere formale risposta. Missiva poi trasmessa anche allo Sportello Dei Diritti. Il malcapitato – continua la nota – ha deciso di pagare per chiudere una volta questa triste storia che dimostra soltanto intolleranza istituzionale.
 
Tutto è accaduto qualche giorno fa, il 16 febbraio per l’esattezza quando all’uomo è stato notificato un verbale di contestazione per sosta in divieto di fermata della mia autovettura in piazza Sandro Pertini. La sosta sarebbe avvenuta il giorno 29 gennaio 2016, alle ore 22:36.
 
«Risulta effettivamente vero quanto risulta dal verbale -precisa l’uomo nella mail – ma si deve rilevare che l'autovettura recava sul cruscotto il contrassegno per disabile rilasciato dal Comune di Lizzanello. Quella sera mia moglie, intestataria del contrassegno, si era recata con una sua collega in un ristorante per una cena di lavoro e, non trovando alcun posto riservato agli invalidi, né tantomeno alcun altro parcheggio, è stata costretta a parcheggiare in quella zona a causa della sua situazione su sedia a rotelle».
 
«A parte l'ora tarda, erano da poco passate le 22.30, nel verbale non vi è alcun riferimento circa "il grave intralcio alla circolazione"  che, secondo alcune recenti sentenze di Giudici di Pace ed anche secondo quanto previsto dall'articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503, alle persone detentrici del contrassegno di cui all'art. 12 viene consentita, dalle autorità competenti, la circolazione e la sosta del veicolo al loro specifico servizio, purché ciò non costituisca grave intralcio al traffico, precisando che l’intralcio deve essere “grave” e come tale deve essere accertato da parte dell’organo di polizia, di cui all’articolo 12 del codice, oltre a precisarlo nel verbale di accertamento di violazione».
 
«La multa – conclude il malcapitato – è di modesto importo (€ 38,70 se pagata entro il 21 p.v.) per cui non adirò ad alcun ricorso, tuttavia chiedo alla S.V. se non ritiene di dover valutare con particolare benevolenza la questione ed esercitare il diritto di autotutela annullando il verbale all'oggetto indicato».



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