Il primo Natale e l’eta dei protagonisti

Ai tempi di Gesù ci si sposava giovanissimi e a 30 anni si era anziani in tutti i sensi. Indagine anagrafica sui protagonisti dei vangeli

Myriam di Nazareth (Maria madre di Gesù) non aveva compiuto 15 anni quando ricevette, secondo i Vangeli, l’annuncio di maternità dall’angelo del Signore. La cugina Elisabetta, madre di Giovanni il Battista, rimase incinta nella sua ‘vecchiaia’ dicono sempre i vangeli, ma si trattava di una donna di ‘soli’ 35 anni.

Perché parlare dell’età dei protagonisti delle sacre scritture? Bene, semplicemente per comprendere meglio la realtà del tempo in cui sono calate quelle vite.

Maria potrebbe sembrare molto giovane, e infatti lo era, ma non eccessivamente. A quel tempo l’età da marito arrivava già a 16 anni e se si arrivava a 20 senza una prospettiva di famiglia ci si doveva già preoccupare. Premesso che l’aspettativa di vita non era certo quella di oggi, è doveroso sottolineare che una donna a 30 anni non era da considerarsi semplicemente matura, ma certamente vecchia.

Lo stesso Giuseppe, sposo di Maria, descritto dall’iconografia cristiana come un uomo anziano, era in realtà un uomo che aveva da poco superato la trentina.

E che quello dei 30 anni fosse uno spartiacque inequivocabile è dato dalla soglia anagrafica con cui si diventava ‘anziani’. A 30 anni, infatti, si poteva diventare anziani del tempio. Gesù stesso non era affatto un giovane quando cominciò la sua missione, perché il suo ministero fu avviato proprio dopo il compimento dei 30 anni di età (alcuni anni dopo, per meglio dire).

Oggi siamo abituati a considerare la cosiddetta terza età come età della pensione, dai 65 anni in sù, e nessuno si definirebbe anziano prima dei 70 anni, mentre ai tempi del primo Natale si era anziani a 30 anni. Biologicamente parlando, per le donne, molto prima. Ecco perché ad appena 35 anni Elisabetta (cugina di Maria) era considerata una donna più che anziana.



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