Nel cuore di Melpignano, ogni estate, si accende una magia che travolge anima e corpo: la Notte della Taranta. Non è solo un concerto, non è solo una festa. È un rito antico, un ritorno alle radici, un abbraccio che unisce migliaia di persone al battito incalzante di tamburelli, violini e voci che sanno di passato e di futuro insieme.
Quando il sole cala e le luci del palcoscenico allestito all’ombra del Covento degli Agostiniani si accendono, inizia il viaggio. La taranta non è soltanto un ballo popolare, non è più solo folklore. Rappresenta la storia di un popolo che ha sofferto e sperato, che ha danzato per scacciare le pene e per celebrare la vita. È la voce di chi è rimasto qui, incastrato tra la terra e il mare, con i piedi saldi nel passato ma lo sguardo rivolto al futuro. È la voce di chi, in questa terra sospesa tra mare e pietra, ha imparato a resistere senza smettere di sognare.
Durante la Notte della Taranta, le melodie ipnotiche si intrecciano a passi di danza scatenata e sincera. Giovani e anziani, abitanti del luogo e viaggiatori da ogni parte del mondo, si ritrovano a battere le mani allo stesso ritmo, a lasciarsi trasportare da una musica che non conosce confini. È un momento di comunione, di riconoscimento di un’identità collettiva che si rinnova ogni anno con intensità e passione.
Ogni tamburo che vibra, ogni voce che si leva sotto il cielo stellato racconta una storia che non appartiene solo al passato. Chi partecipa a questa notte non può rimanere indifferente: si sente travolto da un’emozione profonda, quasi sacra, che resta impressa nell’anima, come un segreto condiviso.
La Notte della Taranta a Melpignano è così, un invito a lasciarsi andare. È una poesia fatta di suoni e passi, un canto di umanità che continua a risuonare negli anni, rinnovando in chiunque l’evento la meraviglia e la bellezza di una tradizione che non muore mai. È poesia che si fa suono, canto che si fa preghiera, tradizione che si fa eternità.
Partecipare a questa festa significa attraversare una porta senza tempo, dove passato e presente si abbracciano, e dove la musica diventa il linguaggio universale che ci ricorda chi siamo e da dove veniamo. È un’esperienza toccante, un viaggio emozionante, una notte che rimane nel cuore per sempre.
Chi ha vissuto la Notte della Taranta lo sa: all’alba la musica tace, ma l’emozione resta. Nel cuore. Per sempre.
